Qualche giorno fa Matteo e io abbiamo avuto il piacere di incontrare i ragazzi di STUDIOZETA, uno dei più importanti showroom di Milano, e Mauro Galligari ci ha concesso un’intervista molto interessante. Crem’s Blog ha da sempre dedicato spazio ai nuovi talenti, per tante ragioni, prima fra tutte, la grande ammirazione nei confronti dei giovani emergenti che, sopratutto in questo momento, danno grande prova di coraggio, tenacia, impegno e determinazione. E la domanda sorge spontanea: “Quali sono le condizioni necessarie per diventare un designer di successo?” Ce lo racconta Mauro Galligari. . Ciao Mauro, le fiere di settore sono il primo step per presentare un prodotto, ma è corretto dire che un brand emergente inizia a “scorgere la luce infondo al tunnel” solo quando riesce ad entrare in uno showroom importante? (Sorride)…Hai ragione, il sistema non è così rigido, però il passaggio è proprio questo: prima il prodotto viene presentato in un sistema fieristico e, se questo possiede determinate qualità, passa poi in uno showroom che gli dà una vera identità. E queste “determinate qualità” quali sono? Cosa occorre a un brand per entrare da STUDIOZETA? Siamo letteralmente assaliti dalle richieste ed è assolutamente necessario fare una scrematura, la chiamerei più una radiografia, una tac, per verificare l’effettivo potenziale di un prodotto. Noi abbiamo delle vere e proprie regole, ne abbiamo messe a fuoco sette: 1. Un rapporto gradevole alla base 2. La qualità 3. I trend della stagione successiva 4. Il concetto di nuovo 5. L’azienda deve essere strutturata 6. La produzione deve essere interna all’azienda 7. La visione di poter ampliare il marchio Ma al cuor non si comanda… cosa succede quando ci si trova di fronte un grande talento che non ha un produttore alle spalle? E’ già successo, quando si ritiene che un prodotto abbia un alto potenziale, mettiamo in contatto stilista e produttore. In un’intervista hai dichiarato: “una collezione è come un matrimonio a tre” Spiegaci meglio. Lo stilista crea, la casa di produzione produce, lo showroom vende. Ed è proprio il produttore ad avere il ruolo più importante ai fini commerciali, è lui che fattura e che, successivamente, paga le royalty al designer e le percentuali allo showroom. E’ un matrimonio a tutti gli effetti, in cui le figure sono tre e ci si deve piacere in tre… I divorzi sono sempre dolorosi e ci va sempre di mezzo un avvocato, meglio essere sicuri di andare d’accordo con chi ci si sposa…(sorride). Ti chiediamo di sbottonarti un po’: il tuo neo designer preferito? Vi risponderei parafrasandomi… il mio matrimonio perfetto è quello con Marcobologna e Grazia Bagnaresi, abbiamo davvero un rapporto speciale. Shopping online…credi sia possibile, nel vostro caso, valutare e comprare una collezione senza vedere e toccare con mano? Assolutamente no, i miei 30 anni di esperienza non me lo consentono, valutare un prodotto di persona è in primis una nostra esigenza professionale e la qualità si riconosce solo quando un capo lo si ha davanti agli occhi. Per concludere, nel mondo della moda cosa paga e cosa non paga? Sicuramente paga l’umiltà, abbinata a una buona dose si determinazione… da non confondere con l’arroganza, che funziona bene nella finanza, ma non certo nella moda.
A few days ago Matteo and I had the pleasure to meet STUDIOZETA team, one of the most important fashion showrooms in Milan and Mauro Galligari granted us an interesting interview. Crem’s Blog has always committed to new talents, for a whole host of reasons, first of all, the admiration towards young fashion designers who, especially in this moment, are proving to be brave, tenacious, committed and determined. Therefore we wonder: “What are the necessary requisites to become a successful fashion designer?” Mauro Galligari has told us. Hi, Mauro, fashion events are the first step to launch a product, but is it correct if we say that an emerging brand starts to “see the light at the end of the tunnel” only when it enters an important showroom? (Smiling)…you’re right, well, the system is not so rigid, but the step is that: first of all the product is showcased at a fair, then, if it has the right characteristics, it enters a showroom that gives the brand a precise identity. And what are the “right characteristics”? What does a brand need to be showcased at STUDIOZETA? We are literally assaulted by requests and we need to do market-skimming, I’d rather call it an X-ray examination to check the effective potential of a product. We have rules that we can summarise as follows: 1. a good team work relationship 2. quality 3. the trends for the following season 4. the concept of innovation 5. the company must be duly organised 6. they need to have a in-house production 7. the vision to broaden the brand popularity But you can’t rule the heart… What if you find a great talent that has no organisation? It has already happened, when we deem a product potentially successful, we put into contact the designer and the producer. During an interview, you said: “ a collection is like “a ménage à trois” Can you explain better? The designer creates, the manufacturer produces and the showroom sells. Manufacturers have the most important role for commercial purposes as They invoice and pay royalties to the designer and a percentage to the showroom. It’s a marriage but in three and all three have to get on… Divorces are always painful and there’s always a lawyer in-between, better to stay safe and be sure of the person you marry…(smiling). And now we ask you to speak freely: who’s your favourite neo-designer? I’d answer paraphrasing myself… My perfect “ménage à trois” is that with Marcobologna and Grazia Bagnaresi, We really have a special relationship. Online shopping…do you think it’s possible, on your side, to buy a collection without seeing and touching it with hands? Not at all, my 30 year experience do not allow me to do that, touching a product with our hands is our primary need as quality can be assessed only when you have a product before your eyes. To conclude, what is profitable and what is not in the fashion industry? For sure, humbleness together with some determination is a winning element… not to be mistaken with arrogance that is good for finance but not for fashion.