C’era una volta, in un regno non molto lontano, un principe inglese di nome William. Il giovane si innamorò di una ragazza giovane e bella, si chiama Kate e dopo qualche anno di fidanzamento, William decise di chiederla in sposa e lei accettò, ma pose alcune condizioni a questo matrimonio, alle quali il principe non seppe dire di no. Che potesse decidere da sola il suo abito da sposa, che partecipassero cantanti, attori e registi di un certo spessore e che tutti gli invitati indossassero un buffo copricapo. Soddisfare i tre desideri della fanciulla divenne una priorità e fu così fu che l’intero regno brittanico si mosse per realizzare ciò che Kate aveva domandato. Sarah Burton, dell’atelier di Alexander McQueen, creò un lungo abito color avorio, ricoprì braccia e decollété di pizzo doppiato macramè, ricamò il bustino con le sue mani per ottenere i quattro fiori simbolo delle province britanniche: rosa, cardo, narciso e quadrifoglio, infine aggiunse uno strascico di quasi tre metri e un diadema per sostenere il velo. Fu poi la volta dei cantanti importanti, Elton John e Joss Stone, degli attori divertenti come Rowan Atkinson, di Guy Ritchie, regista famoso, del piede d’oro inglese David Beckam e della sua deliziosa compagna Victoria Adams, icona di moda famosa in tutto il regno. In quanto a copricapo eclettici fu abbondantemente accontentata, perfino la Regina Madre ebbe l’occasione per dire la sua e lo fece alla grande. I tre desideri furono esauditi e il matrimonio reale ebbe luogo con grande successo, terminata la cerimonia, se ne andarono con un auto cabriolet che li portò chissà dove, lasciando agli invitati il piacere di gustarsi la torta nuziale. Vissero per sempre felici e contenti? Questa è un’altra storia che potrò scrivere solo domani…