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25 Ott

After Boy…My job: my eternal love…

INSIDE CHANEL MADEMOISELLE - GABRIELLE CHANEL

Lui se ne andò…mi lasciò qui, con un’infinità di dubbi, una manciata di sogni e una sola certezza: mai avrei permesso che ciò che avevamo costruito insieme andasse perduto…non era solo una bottega a Deauville, era ciò che essa rappresentava…la vera essenza della mia vita: il mio lavoro, colta e accolta dall’unico uomo che io abbia mai amato. Il tempo della giovane Coco era finito…dovevo dimenticare mantenendo vivo il ricordo, trovare una nuova me sapendo che dopo Boy non sarei più stata la stessa, esprimere il futuro rimanendo salda al passato che mi aveva formato. Sapevo chi ero? Cosa avrei fatto? Come? Non sapevo nulla, diamine! Ma avevo bisogno del mio lavoro e lui aveva bisogno di me…questo bastava! Ci furono persone che lasciarono un segno nella mia vita, persone che la scolpirono: mio padreBoy, poi venne Misia. Lei era l’amica brillante, quella che guardavo con ammirazione, di cui, al tempo stesso, invidiavo e idolatravo i suoi modi, il suo fascino…l’amica che cercò di distrarmi prendendomi per mano per condurmi nel suo mondo, quello intellettuale, fatto di artisti di ogni genere. Mi offrì un luogo per rinascere, per crescere, per diventare Mademoiselle: una nuova me che era riuscita a dimenticare ricordando, una nuova identità con una grande voglia di esprimere il futuro portandosi appresso il passato. Misia mi offrì un nuovo palco su cui esibirmi e il pubblico era quello che avevo sempre desiderato. Ero cambiata e anche il mio taglio di capelli…non tanto per scelta, quanto più per esigenza quando ne bruciai una parte con un dannato fornello! Non cucinavo mai…diamine! Eppure feci “di necessità virtù”! Una nuova Chanel per un nuovo mondo che tanto ancora poteva darmi. Conobbi Cocteau, Picasso e Stravinsky, di quest’ultimo mi innamorai o almeno ne ebbi l’illusione, fino a che non arrivò la noia. La musica era la sola cosa che riempisse il silenzio tra di noi…di “Conversazioni con Chanel” neanche l’ombra, ma ci furono “Conversazioni con Stravinskij“, un libro che raccoglieva le numerose interviste fatte da Mr. Robert Craft a Igor…evidentemente qualcuno sapeva intrattenerlo meglio di me…Poi a Biarritz conobbi il giovane e malinconico Granduca Dmitri…mi ispirò…mantelli, ricami, gioielli bizantini e mi presentò al figlio del profumiere dello zar: Ernest Beaux: l’uomo che non lasciò solo un segno nella mia vita, ne battezzò il profumo…N.5. E dopo i balletti russi, fu la volta dell’eleganza inglese. La verità è che non riuscivo a stare sola o meglio, io e il mio lavoro non potevamo stare sole…avevamo bisogno di qualcuno che ci mostrasse qualcosa che non avevamo mai visto, di qualcuno che ce lo mostrasse nel modo giusto, per farlo nostro, per renderlo vivo. Una figura maschile c’era sempre stata e imbattermi nell’uomo più ricco d’Inghilterra,il Duca di Westminster,  non fu poi così male. Mi coprì di fiori e gioielli, ma non diventai duchessa…qualcuno puntò il dito sul mio spirito libero, ma erano le mie umili origini, anche se camuffate in maniera tanto fantasiosa, che mai mi avrebbero permesso di sposare la nobiltà. E poco importava, diamine! Quanto appetito ci è concesso per saziare la nostra fame d’amore? Io l’avevo abbondantemente esaurito tanto tempo fa, non mentirò ancora: non era il suo cuore che volevo, ma le sue giacche in tweed, i suoi maglioni, i gilet dei suoi servitori, i berretti dei suoi marinai, desideravo quello che vedevo e desideravo che le donne potessero averlo a portata di mano, pronto per essere indossato. Mi domandate quale sia stato il mio grande amore, la risposta la conoscete…ma quello eterno, quello che mi diede tutto ciò che la vita mi aveva tolto, fu il mio lavoro…e quando ci stancammo di questa terra, decidemmo di prenderci una piccola vacanza…era il 10 gennaio del 1971. Ce ne andammo di domenica, non volevamo perdere nemmeno un giorno, tutte le donne del mondo conoscevano il mio nome, il mio stile ed erano felici di indossarli, era tempo che mi occupassi degli angeli del paradiso! Cinquant’anni lassù trascorsero velocemente…era tempo di tornare. Ancora una volta il mio lavoro ed io avevamo bisogno di qualcuno che ci mostrasse qualcosa che non avevamo mai visto, di qualcuno che ce lo mostrasse nel modo giusto, per farlo nostro, per renderlo vivo…nuovamente…e Karl era quello giusto!

And he went away…left me here alone, with a myriad of doubts, a few dreams and just one certainty: I would never have allowed anybody to destroy what we had created together…it was not just a shop in Deauville, it was a symbol…the true essence of my life: my job, gathered and embraced by the only man I have ever loved. The time of young and fresh Coco was over…I had to forget yet keeping the memory alive, I had to find a new me knowing that after Boy I would have never been the same again, I had to express the future holding tight to the past that had taught me so much. Did I know who I was? What would I have done? And how? I didn’t have a clue, blimey! But I needed my job and “he” needed me too…this was enough! There had been people who had left a mark in my life, sculpting their image in my soul: my dad, Boy and Misia. She was my brilliant friend, the one I looked at in admiration, I envied and I was fascinated by her charm, her manners…a friend who tried to hold my hand and bring me into her world, an intellectual world of artists of any kind. She offered me a shelter where to be born again, to grow up and become a Mademoiselle: a new me who had managed to forget and remember at the same time, a new identity with a desire to express the future taking the past along with me. Misia offered me a new stage on which to perform and the audience was that I had always wanted. I had changed and had a new haircut too…not really as I liked it but because I burnt my hair with the cooker! I never cooked…blimey! “When life gives you lemons, make a lemonade!” A new Chanel in a new world that could give me a lot. I met Cocteau, Picasso and Stravinskij and I fell in love with the latter or, at least, I had the illusion of love until boredom came. Music was the only thing that filled the silence between us…No “Conversations with Chanel” yet ”Conversations with Stravinskij“, in which Igor, prompted by Mr. Robert Craft reviewed his life…probably there was someone able to entertain him better than me…then in Biarritz I met the young and melancholic grand duke Dimitri…he inspired me…mantles, embroiders, Byzantine jewels and he introduced me to the maitre parfumeur of the tsar: Ernest Beaux: a man who not only left a mark in my life but created my fragrance….N.5. And after the Russian ballet, the British elegance. The truth was that I couldn’t live alone, or better, my Job and I couldn’t live alone…we desperately needed someone who could show us something we had never seen before and in the right way so as to make this something alive. There has always been a man in my life and bumping into the richest man of England, the Duke of Westminster, wasn’t so bad. He gave me flowers and jewels but I never became duchess…someone said I was a free spirit but the truth is that my humble origins would have never allowed me to marry a noble. And who cares?, blimey! How much appetite have we got at our disposal to satisfy our hunger for love? I had run out of it and I won’t lie again: I didn’t want his love but his tweed jackets, his jumpers, the waist-coats of his servants, the beanies of his sailors, I wanted it all and I wanted that women could have it, ready to wear. If you ask me about my only love, you already know the answer…but my eternal love, the one able to give me back what life hadn’t, was my job…and we get bored of this world, we left for a small vacation…it was January 10th 1971. We left on a Sunday, we didn’t want to lose a day, every single woman in this world knew my name, my style so it was time for me to deal with angels in Heaven! Fifty years up there passed quickly….time to come back. My job and I needed someone able to show us something we had never seen before, again, in the right way, again and so as to make this something alive…again…and Karl was my man!