“Ssshh. Fai piano. Parla a bassa voce e cammina in punta di piedi, nessuno deve sapere che ci sei anche tu“. Disse la crisi alla moda. Lei non capiva. Perché nessuno doveva accorgersi della sua presenza? E’ vero che erano tempi duri, ma lei c’era sempre stata. Se avesse obbedito, tutti avrebbero pensato che era fuggita senza una vera ragione e senza dare spiegazioni. La crisi la rassicurò. “Come sei polemica! Non ho detto che devi sparire, puoi restare, ma con discrezione, senza farti notare troppo.” La moda continuava a non capire e più la crisi parlava, meno le cose le erano chiare. “Insomma, proprio non ci arrivi. Hai mai sentito parlare del “less is more”? In un momento come questo, bisogna essere semplici, sobri, essenziali, abbiamo necessità di togliere, non di aggiungere, lo diceva anche Coco, diamine! Possibile che tu non sappia di cosa sto parlando?” La moda era senza parole, voleva ribattere, dire la cosa giusta al momento giusto, ma sembrava che niente di tutto questo potesse uscire dalla bocca di qualcuno che è sempre accusato di sbagliare. Non si perse d’animo, fece un bel respiro, strinse i pugni per prendere coraggio e disse: “Prima che arrivassi io, non c’era un bel niente da mettersi e andava bene così. C’erano il sole, le stelle, la luna, erano le cose migliori che si potessero desiderare e per giunta erano gratis. Ma poi io sono arrivata e con me tutto quello che ha riempito gli armadi. Ciò che nessuno aveva mai immaginato desiderare si è aggiunto al sole, alle stelle, alla luna e anche se non è gratis, ha reso tutto migliore. Mi suggerisci di diminuire la quantità per aumentare la qualità, ma chi decide cosa è poco, molto o troppo? Vuoi usare una scorciatoia che non ti farà guadagnare terreno, vuoi far credere di esserti inventata uno stile moderno, ma di fatto hai solo preso spunto da quello che già c’era, non sei riuscito ad aggiungere altro e, per paura di sbagliare, hai preferito togliere. Ma nonostante tutto, farò come dici tu. Nessuno sentirà cosa ho da dire, parlerò a bassa voce. Nessuno sentirà il ritmo dei miei passi, camminerò in punta di piedi. Starò buona dietro il sipario. Ma tu, mia cara, sei più passeggera di me, aspetterò che la tua stagione finisca e che la mia, quella teatrale, ricominci. Tornerò in scena e il mio pubblico sarà in platea ad aspettarmi. Dopo essersi annoiato con la tua esibizione, assisterà ad una vero spettacolo e mi applaudirà come non ha mai fatto prima.” La crisi avrebbe voluto ignorare quello che la moda le stava dicendo, ma rimase ad ascoltare e con grande tranquillità le sorrise, certa che la sua premonizione, seppure realizzabile, era ben lontana dallo stato attuale delle cose. Avrebbe pensato a come affrontare la questione, solo quando si sarebbe presentata la necessità e al momento non c’era niente di cui preoccuparsi. Sapeva che qualche fan della sua acerrima rivale avrebbe continuato a fare di testa propria, che nemmeno il più potente degli incantesimi avrebbe potuto renderla minimal. Sapeva che qualcuno avrebbe continuato ad osare anche se l’intero sistema remava nella direzione opposta, ma una voce fuori dal coro che fastidio poteva darle?
“Ssshh. Speak softly and walk on tiptoe, nobody must notice that you’re here”. The economic crisis said to fashion. Fashion couldn’t understand. Why shouldn’t anybody know about her presence? Yes, it was a hard time by she had always been there. If fashion had said yes, people could have thought that she had escaped with no reason. Crisis reassured her. “What a provocative tone! I haven’t told you that you must go away, you can stay but no show-off please”. Fashion still didn’t understand and the more the crisis spoke, the less she understood. “Well, you can’t get it. Have you ever heard of the “less is more”? In such a moment, you need to remove, not to add, we need to be minimal, blimey, even Chanel said this! Why can’t you understand?” Fashion had no words, she wanted to reply, say the right thing at the right time but these words couldn’t be spoken by someone who had always been blamed. But fashion didn’t despair, took a deep breath and said bravely: “Before me, there was nothing to wear and it was good. The sun, the moon and the stars were the only things one could desire and they were free of charge. But then I came and with me everything that has filled our wardrobes. Something totally new added to the sun, the moon and stars and even if it’s not free of charge, it made the world better. You are telling me to reduce quantity and increase quality but who shall decide what is more and what is less? You would like to cut the corner but you can’t win, you pretend to have invented a modern style but you have only taken something that was already there, you didn’t manage to add anything new and to avoid the risk of losing, you simply removed something. But, don’t worry, I’ll do as you told me. Nobody will hear me and I’ll speak softly. Nobody will hear me walking around as I’ll walk on tiptoe, behind the curtains. But you, my dear, you are more transitory than me, I’ll wait for your season to end and my new and fabulous one to start again. Back to the scene with my audience eagerly waiting. After being bored with your performance, they will see a real show and cheered as never before.” Crisis would have liked to ignore the fashion’s words but she stood and listened and gently smiled at her, sure that her forecast was possible, yes, but still far from reality. She would have managed the situation when needed and there was nothing to worry about. She knew that some fans of her enemy would have continued to follow her and even the strongest spell couldn’t have made her minimal. She knew that somebody would have continued to dare even if the entire system was going the other way round, but how could she be annoyed by a voice out of a line?
Dress: FAUSTO PUGLISI
Bag: JIL SANDER
Boots: CHRISTIAN LOUBOUTIN
Sunglasses: PRADA
Jacket: JIL SANDER