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12 Ott

Dio li fa poi li accoppia…e non è il film con Johnny Dorelli

storie di ordinaria follia enrica alessi
   
C’ era una volta uno stilista per cui andavo letteralmente pazza. Era giovane, bello. Era una promessa della moda italiana. La fashion week di Milano era solo un pretesto per vederlo, per fare due chiacchiere con lui e portare a casa la cartella stampa su cui avrei lavorato giorno e notte per scrivere un pezzo meraviglioso, dedicato alla sua collezione. Nell’ottobre del 2014, io e Giaco eravamo a Parigi. Non succedeva spesso, ma era la seconda volta che si assentava dal lavoro per accompagnarmi alla sfilata di Chanel, regalandomi, allo stesso tempo, un weekend in una delle città più romantiche del mondo. Alloggiavamo in un albergo del centro vicino a Rue Cambon, la via simbolo di Coco, e Matteo aveva disegnato...
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8 Ott

Massimo il misericordioso

not for fashion victim
 
M i guardo attorno: c’è solo il frigorifero e non posso nascondermi dentro un frigorifero. Ma ammetto che l’idea di fingermi cadavere, avvolto in una coperta, mi alletta: tutta colpa di Fox Crime. E adesso? Non mi resta che sforzarmi di affinare l’udito per cercare di capire cosa stia succedendo nell’altra stanza — e tenermi pronta a qualsiasi evenienza. “Mamma...
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5 Ott

L’amore infedele…e non è il film con Richard Gere

  
C osa si sa dell’amore a diciassette anni? Quello che ci basta sapere. Niente di più. E quando quell’amore è frutto di una relazione a distanza, il sentimento si fa ancora più vissuto e sofferto. Il mio si chiamava Ettore e viveva a Cesenatico. Alto, moro, occhi scuri. I suoi amici lo chiamavano Pippen perché assomigliava al giocatore di NBA. I genitori e la sorella si erano trasferiti a Bruxelles per seguire gli impegni di lavoro del padre, lui aveva deciso di rimanere in Italia con i nonni. Ci vedevamo a weekend alterni, spostandoci con il treno, ma tra lui e me, non c’erano solo 160 chilometri di distanza, c’erano pure 40 centimetri di differenza di altezza: era un distacco notevole e non...
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1 Ott

La sorpresa della festa

enrica alessi not for fashion victim
 
M i dirigo verso la macchina e mi sento osservata: mia madre ci sta guardando dalla finestra. Luca non si è accorto di lei, ma si accorge di me, mentre le faccio segno di scansarsi dal vetro. Sorrido nervosamente fingendo di sistemarmi la giacca, ma il suo sguardo divertito lascia intendere che abbia capito la dinamica della scena a cui ha appena assistito. Se non altro, la sua discrezione mi solleva dall’imbarazzo. Lo guardo: a volte stento a credere che abbia scelto proprio me. Ma mentre mi convinco di essere speciale e di meritarlo,  mi sovviene di aver dimenticato la Punto parcheggiata in cortile — presumibilmente a causa del colore discutibile — e i suoi sedili posteriori, su cui giace...
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28 Set

50 Special…e non è la canzone dei ‪Lùnapop‬

enrica alessi storie di ordinaria follia
 
N egli anni Novanta, quando ero una teenager robusta — con un guardaroba discutibile — e il mono ciglio, c’erano tre cose che avrebbero tirato su di morale la mia autostima: lo zaino di Mandarina Duck, le Superga e la Vespa. Avevo i primi due, guadagnati dopo aver preso i miei per sfinimento, ma la terza, quella sarebbe stata durissima. La Vespa che desideravo — rigorosamente bianca — era a tutti gli effetti un veicolo destinato a marciare su strada, un luogo pericoloso dove la gente distratta provoca incidenti. “Non te la compro.” “Ma papà, io sono responsabile. Starò attenta, te lo prometto.” “Ho detto di no.” “Ti prego! Anche Paola ce l’ha.” “Si vede che suo padre si fida...
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24 Set

Marta colpisce ancora

           
L a mascella e la mandibola del becco, simili alle fauci del Tyrannosaurus Rex, e il fagottino con le sembianze di una carcassa ridotta a brandelli fanno parte del passato ormai. E nella mia versione, Il brutto anatroccolo non diventa cigno, diventa cicogna. Sono bellissime, la copia esatta dell’immagine che avevo scelto: Thor è davvero il mago dell’intaglio. Abbiamo deciso come verniciarle, saranno pronte tra una settimana e faranno un figurone. Sono elettrizzata. La casa sarà pulita e profumata, il divano sarà perfettamente visibile e una musica in sottofondo nasconderà quell’odore — quasi impercettibile — di cottura in olio bollente. E convinta che la fortuna non mi abbia ancora abbandonato, decido di cavalcare l’onda e sperare che anche la festa di...
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