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24 Ago

La posa del fenicottero

enrica alessi scrittrice storie di ordinaria follia
I l mio stomaco assomiglia a quello di un pesce rosso, né più, né meno: se non faccio attenzione a cosa mangio, lui si vendica, facendomela pagare con gli interessi. Succede, quindi, che domenica sera al ristorante, mangio una quinoa cucinata a mo’ di risotto e dopo il primo boccone, dico: “buonissima, forse è la cosa più buona che ho assaggiato dall’inizio della vacanza.” La sacra famiglia lascia cadere la forchetta nel piatto, smette di mangiare e si volta verso di me per fare un appunto alla mia considerazione: “Mami è ovvio: mangi solo dei cuori di lattuga.” In effetti non posso contraddirli: è vero che mangio sempre le stesse cose, ma stavolta il piatto è diverso. E sono fiera...
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22 Ago

Da grande, sarò come Ferragamo

enrica alessi l'amore ai tempi supplementari romanzo
S ono davanti allo specchio. Indosso un grembiulino nero con il colletto bianco, da cui scivola un nastro rosa abilmente infiocchettato dalla mamma: è così preciso da ricordarmi il papillon. I miei occhi si riflettono nello specchio, ma smettono di concentrarsi sulla figura che ho appena descritto e finiscono dritti sulla cartella, che mi aspetta ai piedi del letto. È bellissima, stampata e colorata. La chiusura è a scatto, le spalline sono imbottite: è il massimo del comfort, ma lei non basterà a farmi passare la paura del primo giorno di scuola. Il mio sguardo si sposta sulle scarpe bianche e rosa: una via di fuga. Se proprio dovesse mettersi male, con queste posso sempre scappare. E con quel pensiero confortante, metto...
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1 Ago

Lui: il campione di ping pong della Versilia

enrica alessi scrittrice romanzo l'amore ai tempi supplementari
M ichi si è appena svegliato, ma la curiosità vorace che lo distingue, lo ha già messo sull’attenti. Si siede, sistema uno dei cuscini dietro la schiena e afferra il sacchetto di brioche che giace sul letto. Poi, senza badare al contenuto, infila la mano e ne addenta una con sguardo famelico. Il ripieno di crema gli esplode in bocca, ma mi guarda con la consapevolezza che ciò che sto per rivelare è decisamente più appetitoso. Deglutisce il boccone, mi studia con lo sguardo e io non so da dove cominciare. Avevo immaginato una serie interminabile di domande e invece, se ne esce con un’allusione: “Il fatto che lo chignon si sia smontato, suggerisce che non tu non sia rimasta in posizione verticale...
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26 Lug

In quella fredda sera di novembre, la stanza diventò bollente

enrica alessi scrittrice romanzo not for fashion victim
E   in quella fredda sera di fine novembre, la stanza dell’ospedale diventò bollente. Anche la mia lingua è diventata bollente: un pezzo di mozzarella è addirittura riuscito a fondermi le papille gustative. Ma ho fatto finta di niente, ignorando il dolore, senza staccare gli occhi da lui. Sembra Apollo, il Dio del sole, ma sempre in versione country: mi piace. “Allora, mi racconti che è successo?” mi chiede mentre afferra la lattina di Coca rimediata al distributore automatico. Anche lui tiene gli occhi su di me. Mi versa da bere, allunga il suo bicchiere di plastica al mio, e fa ‘cin cin’ con la voce. Finisco il boccone e inizio a parlare. “Ho solo cercato di scansare un gatto che mi ha attraversato la strada...
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24 Lug

Missione: a cena fuori

enrica alessi scrittrice romanzo l'amore ai tempi supplementari
I   l tragitto in auto è stato interminabile. Non riesco a parlare in presenza di un tassista che ascolta i fatti miei, e con vent’anni di arretrati, è un po’ difficile capire da dove iniziare. Ma l’imbarazzo del silenzio, dettato dalle circostanze, è niente, ora che sono di fronte al ristorante che Paolo ha scelto: è la stessa baita in cui ho pranzato oggi con Michele. L’idea di sedere accanto alla famiglia rumorosa — due volte nello stesso giorno — me ne suggerisce una migliore: lasciarmi rotolare a peso morto, giù per la discesa. La salivazione è azzerata, eppure deglutisco, nella speranza che quello strano cocktail di emozioni, che quasi mi impedisce di entrare, scivoli giù per essere digerito. Guardo l’orologio: sono...
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10 Lug

Tutti insieme appassionatamente

Enrica Alessi L'Amore Ai Tempi Supplementari
 
È il terzo squillo. Il presidente della Onlus mi guarda con un po’ di imbarazzo: è come se dal mio ‘scusi, devo rispondere’ avesse intuito che è meglio filarsela, che c’è puzza di guai. Mi dice: “prego, faccia pure.” Ed esce, lasciandomi sola con il telefono tra le mani, che squilla ancora una volta. La tentazione di togliere la suoneria, cacciarlo nella borsa e aspettare l’ultima vibrazione, è forte, ma sto aspettando questa telefonata da ieri. Mi stupisce che il mio shopping non lo abbia infastidito. O forse è talmente distratto — da lei — da non aver fatto caso al primo messaggio della banca. Ma questo non può essergli sfuggito: diecimila euro non sono una cifra da poco, nemmeno per noi. Mi chiederà...
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