oglia d’indipendenza, determinazione, fiuto artistico. Cambiare si può, basta volerlo. Riscrivere i codici e adattarli alle proprie esigenze. Togliere ciò che non serve, ciò che è fasullo, liberare lo spirito e lasciarlo correre dove desidera. Non somigliare a nessuno, stupire con un’eleganza discreta che affascina gli uomini e incuriosisce le donne e, ancora, sfidare un’epoca per crearne una nuova, attraverso uno stile che lascia il segno. Un segno capace di annerire una pagina bianca e illuminare una stanza nera. Una parola: semplicità. Le collane lunghe fino alla vita – per nascondere e accentuare un seno e un punto vita quasi inesistenti – che si trasformano in cinture dalla pendente medaglia, simili a quelle dei personaggi religiosi della sua infanzia. Il raso nero, le camelie bianche e le scarpe bicolori: un ennesimo prestito dall’abbigliamento degli uomini che le indossavano un tempo. Mi ero stancata di dover portare la borsa in mano, quindi, ho aggiunto sottili cinturini, cosicché potesse essere usata come una borsa a tracolla. Chissà di cosa avevo l’aria io con il mio cappellino a cloche, le mie gonne strette e pieghettate, i miei vestiti persino più semplici di quelli dei bambini dell’epoca? Le mie camicie da uomo, i miei completi di flanella inventati da me, come tutto ciò che indossavo. Quando il mio lavoro ebbe una vita, fu la mia vita. Un volto, fu il mio volto. Una voce, fu la mia voce. E quando sentii che il mio lavoro mi amava, mi obbediva, mi rispondeva, mi diedi a lui in modo totale e da allora non ebbi mai amore più grande. È poesia, è mistero, è Chanel: un miscuglio di bellezza femminile, intelligenza maschile e fantastica energia.
A crave for independence, determination, artistic perception. Changing is possible you just have to be willing to change. Rewrite the codes and tailor them to suit your needs. Get rid of what is useless, of what is false, free your spirit and let it run wherever it wishes to. Not resembling anyone else, surprise with a discrete elegance that fascinate men and makes women curious and again, challenge a period of time to create a new one, through a style that leaves its mark. A mark able to darken a white page and illuminate a dark room. One word: semplicity. Waist-long necklaces – to hide or enhance a breast and an almost inexistent waistline – that turn into belts with a medal pendant, similar to those worn by religious people of the early childhood. Black satin, white camellias and bi-color shoes: an umpteenth borrowed piece from the style of clothing of men of the past. I had gotten tired of carrying my handbag by hand, therefore I have added thin straps to it, so that I could use it as shoulder-bag. I wonder what I looked like with my cloche hat with my tight pleated skirts, my dresses even simpler than those worn by the kids back then? My male shirts, my flannel sets, all personal creation like everything I wore at the time. When my job took life, it became my life. A face, became my face. A voice, became my voice. And when I felt that my job loved me, obeyed me, replied to me, I totally gave myself to it and never had any other greater love afterwards. It’s poetry, it’s mystery, it’s Chanel: a mixture of feminine beauty, male intelligence and fantastic energy.