Valeria Terranova, giovane artista italiana, espone per la prima volta in Italia e lo fa a Viterbo, la sua città del cuore, con la sua mostra “Colours in mind”. Ho voluto farle qualche domanda riguardo alla sua grande passione: la pittura. . Ciao Valeria, dopo diverse esposizioni a Londra, questa volta hai scelto l’Italia e in particolare Viterbo, perché? C’è sempre un punto di partenza, a volte è mentale, a volte è geografico, per me Viterbo fa coincidere entrambi i modi. E’ qui che ho capito cosa volessi dalla vita, quale fosse la cosa giusta…la MIA cosa giusta! La domanda sarà banale, ma tutti vogliono sapere: “come hai cominciato?” Per me l’arte è stata una cura, un mezzo concreto per uscire da un duro momento della mia vita, mi ha aiutato a ritrovare me stessa. Se dovessi dare un’identità alla tua fonte di ispirazione? Le mie fonti d’ispirazione più grandi sono due: la Sicilia…i suoi colori, indispensabili per me e per il mio background culturale artistico, e i miei genitori. Mio padre è non vedente e ha saputo fare della sua vita un miracolo trasformando “il veleno in antidoto”. Mia madre è stata completamente rapita dalla sua essenza, che le ha permesso di rinunciare serenamente a gratificazione personali, dal momento che mio padre non l’ha mai vista, come non ha mai visto noi. Entrambi rappresentano l’unione autentica di due anime. Ho sempre desiderato trovare un modo per mostrare a lui, che non può vedere, cosa esprimo e come lo esprimo…e sono arrivate le tele con le braccia di cartapesta, il mio modo “materico” di sottolineare la mia curiosità, la mia voglia di sapere cosa c’è al di là, ripensando a ciò che lui dice: “Oltre il buio c’è la luce della vita”… ed è vero, nonostante le tante difficoltà, cercare di rendere la vita meravigliosa è un’esigenza. Qual è il tuo modo di vedere l’arte? Penso che l’artista debba parlare ed esprimere la propria realtà, quella in cui vive e che lo circonda, purtroppo in questo periodo storico non c’è molta originalità nell’ambito artistico contemporaneo, a mio parere, oggi è molto comune trovare nelle opere input e ricordi che riportano ad anni e ad artisti del passato, ma l’uomo continua ad evolversi ed è questa la ragione per cui un’opera contemporanea dovrebbe esserlo anche di fatto. Nei miei quadri c’è un richiamo all’espressionismo e alla pittura naif, ma sono un mix del mio inconscio, di quello che ho studiato, visto, cercato e che mi ha affascinato, ma non riconducibile ad una corrente artistica ben definita. Nel mio piccolo cerco di esprimermi in maniera personale, autentica e sinceramente contemporanea…senza compromessi di nessun tipo. Per me l’ordinario non esiste e ritengo che l’unicità di ogni soggetto sia una meravigliosa opera d’arte del creato. Rinfrescaci la memoria…Quando e dove si terrà il vernissage? Sarò lieta di conoscere tutti gli appassionati d’arte e non… Vi aspetto venerdì 18 gennaio alle 19,30 a Viterbo presso “La mia parte intollerante” – Via di Valle Piatta 33/37. Se non vi fosse possibile, la mostra continuerà fino al 18 febbraio.
Valeria Terranova, a young Italian artist, is showcasing her works in Italy for the first time and she is doing it in Viterbo, the town of her heart, with the exhibition “Colours in mind”. . I met her and asked her a few questions about her passion: painting. Hi Valeria, after various exhibitions in London, this time you’ve chosen Italy Viterbo, in particular, why? There’s always a starting point, sometimes it’s in your mind, sometimes it’s geographical Viterbo, to me, is the merger of the two. Here I realised for the first time what I really wanted in my life, the right thing to do….MY right thing! Perhaps a prosaic question, but everyone wants to know: “how did your start?” Art to me has been a cure, a therapy, a concrete way to overcome a difficult moment in my life, art has helped me make it out. If your should give an identity to your source of inspiration, what would it be? My sources of inspirations are mainly tow: Sicily…its colours, Necessary for me and for my cultural and artistic background, and my parents. My father is blind but he has made his life a miracle, changing “the poison into the antidote”. My mother was literally enchanted by his essence, and this has allowed her to renounce personal satisfactions, as my father has never seen her, and he has never seen us. They represent the true merger of two souls, I’ve always tried to find a way to show him, who can’t see, what I am doing and how I am doing it….so my painting with papier-mâché arms came out, my “material” way to underline my curiosity, my desire to discover what’s beyond thinking of what he tells us: “beyond the dark, there’s the light of life”… and it’s true, despite the many difficulties, trying to make our life marvellous is an urge. What’s your personal vision of art? I think that artists must express their personal world, that surrounding them, unfortunately, in this moment, there’s no originality in contemporary art, it’s very common to find, in today’s art works, inputs and traces recalling artists of the past, but the mankind is ever changing and this is the reason why a contemporary work of art should be really contemporary. In my paintings there’s an evocation to expressionism and naïf art, but this is part of my subconscious, of my studies, of what I’ve seen, looked for, found, of everything that has fascinated and impressed me, but not associated to a specific artistic movement. I always try to find my personal, genuine expression, sincerely contemporary…with no compromises whatsoever. To me, there are no ordinary subjects as I believe that the uniqueness of everyone of us is nothing but the marvellous work of art of the world. Refresh our memory…when and where will the vernissage take place? I will be pleased to meet art-lovers and not… I am waiting for you on Friday January 18 at 7:30 p.m. In Viterbo at “La mia parte intollerante” – Via di Valle Piatta 33/37. The exhibition will be open until February 18.