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22 Nov

Con Barbie puoi essere tutto ciò che desideri

Con Barbie puoi essere tutto ciò che desideri

Con Barbie puoi essere tutto ciò che desideri

C

arola ha cinque anni e ha deciso cosa vuole fare da grande. E io me ne sto beata a leggere sul divano, ignara di una scelta di vitale importanza.
“Mamma dai, metti giù il libro e vieni a giocare con me.”
Potrei chiederle di aspettare, mi mancano solo due capitoli per scoprire chi è l’assassino, ma già si capisce che è il maggiordomo. Decido di seguirla. Mi alzo dal divano, mi infilo le ciabatte e la raggiungo nella sua cameretta. Apro la porta e in automatico si attiva quel meccanismo di autodifesa che prevede di buttare gli occhi al cielo, contare fino a dodici e trovare conforto nel fatto che almeno in soppalco non è esplosa una bomba Molotov.
Dopo tredici secondi dall’impatto, lo sguardo, piano piano, si prepara ad affrontare un tragico scenario: le Barbie sono ovunque. Vestite da sposa, in bikini mozzafiato, su spider fiammanti. Nude, senza testa, e con i piedini smangiucchiati. Qualcuna ha anche dovuto dire addio alla sua chioma da sballo. – Un minuto di silenzio.
“Carola cosa stai facendo?”
Lei mi guarda con un espressione traducibile in: ci sei o ci fai?
“Sto giocando a Barbie no?”
“Amore: questo è un ammasso di vestiti e occhietti colorati, non si capisce niente.” dico sorridendo mentre cerco di crearmi un passaggio per raggiungerla.
Mi metto in ginocchio sperando di non infilzarmi con un braccio di Barbie. Lo prendo di striscio, ma stringo i denti.
“Carrie, spiegami cosa devo fare.”
“Allora: facciamo che giochiamo alla pesca.”
In effetti: siamo in un mare di Barbie.
“Spiegati meglio, capo!” dico bisbigliando.
Carola si mette a ridere.
“Vedi mamma. Io ho deciso cosa voglio fare da grande: io voglio fare la Barbie.”
Credo che sia entrata un po’ troppo nel personaggio – dannato Stanislavsky. E mentre cerco di farmene una ragione, la incito con lo sguardo a continuare.
“Mamma, ascolta: Il dottore e la maestra d’asilo possono farlo tutte. Anche la scrittrice.”
Il braccino mi ha definitivamente perforato il ginocchio.
“Ma vuoi mettere con quello che sa fare Barbie?” aggiunge sognante.
“Ne peschi una e puoi essere sempre diversa. Con lei puoi essere tutto quello che vuoi.”
Con un’aggiustatina nel finale potrebbe anche diventare uno slogan, che so: “Puoi essere tutto ciò che desideri.” Funzionerebbe.
“Un giorno la bagnina, un altro la pop star, oppure la ballerina. Ecco guarda!” dice Carola chiudendo gli occhi per pescare la Barbie del giorno. “Oggi faccio la pattinatrice sul ghiaccio! E tu mamma: cosa vuoi fare?”
Butto uno sguardo nel mucchio e becco la bagnina, che con tutto il rispetto per la pattinatrice sul ghiaccio, se la gioca alla grande. E qui è una giungla. Altro che sette spose per sette fratelli, qui sono sette Ken per quattordici Barbie. Ecco perché le donne finiscono sempre per litigare per gli uomini.
“Prendo lei!” dico sollevandola verso l’alto.
Lei avvicina la sua Barbie alla mia e dice:
“Senti bagnina: prendi la tua moto d’acqua e vattene. A lui non piace la sabbia.”
Credo che farò la scienziata. Voglio capire perché quando smettiamo di giocare a Barbie, dimentichiamo che esistono quelle piccole cose che fanno sembrare tutto più grande: i sogni.

Con Barbie puoi essere tutto ciò che desideri

Illustrazione: Valeria Terranova