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12 Nov

Crem’s Blog intervista Mario Desiati

MARIO DESIATI IL LIBRO DELL'AMORE PROIBITO

Quando si parla di giovani scrittori dal grande talento, io rimango affascinata, un po’ perché diventarlo resta il mio più grande sogno, ma sopratutto perché il personaggio che vi presento oggi è davvero un grande riferimento della letteratura italiana. Si chiama Mario Desiati, classe 1977, e ha già scritto sei libri, il terzo dei quali, nel 2011, è diventato un film: “Il paese delle spose infelici“. Non ho potuto raggiungerlo a Roma, in occasione della presentazione del suo ultimo romanzo “Il libro dell’amore proibito“, ma non mancherò a quella di Milano del 24 novembre. Abbiamo fatto una bella chiacchierata al telefono, parlando di lui, della sua passione, dei suoi sogni e anche del mio libro…;-)! Vi lascio all’intervista…

Ciao Mario, la prima cosa che il mio cuore mi dice di chiederti è: quando hai deciso di diventare uno scrittore? In realtà non l’ho deciso, l’ho solo scoperto. In prima media la professoressa d’italiano ci diede il compito d’imparare a memoria una poesia da recitare davanti ai genitori. Non ricordo per quale ragione, ma non feci i “compiti”, la platea aspettava e io dovetti inventarmi qualcosa…decisi quindi di scriverne una di mio pugno e di provare a salvarmi con quella. Più che una vera poesia era una raccolta di considerazioni ciniche riguardanti il Natale, il pubblico rimase colpito, forse non proprio piacevolmente, ma riuscì a stupire e questo mi bastò…mi bastò per capire che dovevo continuare, che anche se durante quella presentazione il pubblico si aspettava altro, ciò che gli avevo fatto sentire non lo aveva lasciato indifferente e il merito era mio, della mia penna e del feeling che c’era tra noi due. La seconda, invece, me la suggerisce la mia curiosità personale ed è: quanto tempo impieghi, in genere, a scrivere un libro? Dipende dal libro…Il primo, “Neppure quando è notte”, lo scrissi dieci anni fa, aveva circa cento pagine, non era lunghissimo, per la stesura non ci misi molto, ma ci lavorai due anni per trasformarlo in un libro vero. Non mi occorrono anni per scriverlo, ma mi occorrono per renderlo perfetto da essere pubblicato. Succede molto spesso che un libro diventi un film, ma che questo si basi su un soggetto di un giovane scrittore non è altrettanto frequente, come ti sei sentito quando ti hanno proposto di usare “Il paese delle spose infelici” per il grande schermo? Felice e spaventato, non so come avrei reagito. È stata come una grande seduta d’analisi rivedere nel grande schermo certe cose che riguardavano i personaggi che la notte sognavo, il giorno scrivevo, e poi rileggevo e correggevo. Ripenso al mio passato, a un ricordo in particolare: la scuola…magari a un professore di cui credevo di essere innamorata. Questa esperienza di vita, un po’ comune a tutti, è anche il tema su cui si sviluppa il tuo ultimo romanzo, “Il libro dell’amore proibito”.  Il protagonista de Il paese delle spose infelici” torna in scena e ti chiedo: quanto ritrovi di te in questo personaggio? Veleno è stolidamente romantico, ma come lui ho un grande problema con la mia carta d’identità, non ho mai gli anni che sono dichiarati. La trama si ispira a un tuo ricordo oppure è semplice immaginazione?  Sai che ogni scrittore mette sempre “un po’ del suo”, che siano ricordi di vita vissuta o solo immaginazione, beh, questo rimane un segreto. Come sottolinei tu, è vero che il fatto di innamorarsi o di credersi innamorati del proprio professore succede spesso, chi non c’è passato? Ma perché togliere la scena al protagonista, a Veleno? La storia è la sua! La trama del tuo libro ricorda quella del film “Diario di uno scandalo” con Cate Blanchett, cosa mi rispondi? Non è lo scandalo il tema su cui si sviluppa il mio romanzo, ma l’amore in quanto tale. L’amore è fuori dalle convenzioni, nonostante sia il basarci sulle stesse a farci giudicare se una cosa è buona o cattiva.Quando il protagonista inizia la relazione con Donatella, la professoressa, è minorenne, questo è il fatto che mette la situazione sotto accusa, non il rapporto stesso. Se immaginassimo di trasportare i personaggi avanti di dieci anni, cosa vedremmo? Due vite che si uniscono per diventare una coppia innamorata, con qualche anno di differenza, certo, ma non ci sarebbe nulla di sbagliato, non sarebbero comunque le stesse persone che condividono lo stesso amore di cui racconto oggi? E’ il modo di pensare, di agire secondo un modello comune passivamente osservato: la convenzione imposta che cambia il modo di vedere le cose. Per concludere, la mia domanda classica: sogno nel cassetto? Ad essere sincero ne ho due, il primo: imparare a pilotare un Airbus, magari un A380…una cosa in grande, 4 motori, corsie gemelle, 2 piani, giusto per affrontare degnamente la mia paura di volare. Il secondo: conoscere tutte le lingue del mondo. Onestamente, non so dire quali dei due sia più facilmente realizzabile, forse il primo e allora perché non esagerare? Imparare a pilotare un Airbus con cui girare il mondo e imparare tutte le sue lingue!

 

When talking about young talented writers, I am always charmed, maybe because it’s one of my secret dreams and above all because the person I’m going to introduce you today is a leading figure of Italian literature. He is Mario Desiati, born in 1977, he has already written six books, the third became a film in 2011: “Il paese delle spose infelici. I couldn’t join him in Rome for the presentation of his latest novel “Il libro dell’amore proibito” but I won’t miss the event in Milan on November 24. We had a nice chat on the phone. Talking about what he’s up to, about his passions, his dreams and even my book…;-)! Here is the interview…

Hi Mario, the first thing I’d like to ask you is: when did you decide to become a writer? Actually I didn’t decide to become a writer, writing discovered me. When I was at school, my professor of Italian gave me a poem to learn by heart so I could tell it to my parents. I don’t remember why but I didn’t do “homework”, the audience were waiting and I had to think of something quickly…I therefore decided to write one of my own and to try and save my skin with that. More than a real poem, it was a collection of cynical ideas about Christmas, the audience was impressed, perhaps they didn’t enjoy themselves completely, but I managed to astound them and that was enough..it was enough to make me understand that I had to carry on, that, even if during that first recital the audience was expecting something else, they weren’t indifferent to what they had heard and the credit was all mine, of my hand and of the feeling between us.  The second question comes from my curiosity and is: how long does it take you to write a book? It depends…I wrote the first ten years ago “Neppure quando è notte”, was about 100 pages long, not very long, it didn’t take me much time to write it but it took me two years to turn it into an actual novel. It doesn’t take me long to write a book but it takes time to make it perfect enough to be published. Books are often turned into films but it is not so frequent the case of a young writer’s novel to be used as a basis for a film, how did you feel when a film-maker asked you to use the “Il paese delle spose infelici” for a film? Happy and scared, I didn’t know how to react. It was like psychotherapy watching what I had dreamt at night, written during the day, edited and re-written. Thinking back to my past, I have one memory in particular: school…perhaps a teacher I was in love with. This experience that is common to a lot of us, is the theme of your latest novel, “Il libro dell’amore proibito”.  The protagonist of the “Il paese delle spose infelici”comes back so I wonder: how much is there of you in this character? Veleno is extremely romantic but, exactly like him, I have troubles with my ID, I am not the age declared on it.  Is the plot inspired by a memory or merely imaginationEvery writer always puts “part of himself” into characters, memories or imagination, well, this is a secret. As you’ve just said, it often happens to fall in love with a teacher, who hasn’t done that? But let’s not steal the scene from Veleno! It’s his story! The theme of the book reminds me of the film “Notes on a scandal” with Cate Blanchett, what do you say to that? The scandal is not the theme of my book but love. Love breaks boundaries and rules even if we use these rules to judge things and people. When the protagonist starts a relationship with Donatella, the teacher, he is under the age of consent and this is to blame and not love. If we imagine the characters to be ten years older, what would we see? Two people in love with a few years age difference but nothing wrong, and wouldn’t they be the same people of my book today? It’s the a way of thinking and reacting following a passive common set of rules: rules that change our way to see thingsFinally, the classic question: your secret wish? To be honest, I have two: firstly to become an airline pilot and fly an A380…a big thing, 4 engines, twin aisles, 2 floors, perfect for facing my fear of Flying. Secondly, speaking all the languages of the world. I don’t know which of the two is easier to fulfil, perhaps the first one and then why not go over the top? Learning how to fly an Airbus and travel across the world to learn languages!