Dio non mi ha dato la puntualità, al suo posto ho ricevuto la forza di volontà… da utilizzare per la dieta alimentare, ormai entrata nel mio stile di vita, per la frequente attività fisica, ormai diventata la mia dannazione semi-quotidiana, per intraprendere un lavoro senza alcuna garanzia di guadagno, ma sopratutto per non cadere in tentazione e comprare a buon prezzo la borsa fake dei miei sogni… che mi viene offerta in spiaggia, in centro, praticamente ovunque in vacanza. L’originale sta lì su un piedistallo e per averla basta prendere accordi con la banca del rene, venderne uno e usare il ricavato per comprarla… la falsa, invece, è davanti ai miei occhi, “è bella e costa poco” e può essere mia a pochi soldi, ma anche in questo mercato occorre essere dei veri intenditori. Nel mondo delle borse false ci sono i venditori di serie A, di serie B e di serie C. Rispettivamente, quelli che hanno le marche e i modelli più esclusivi, per accontentare la clientela più esigente, quelli con i modelli base, per soddisfare chi non ha troppe pretese e cerca solo il logo e infine quelli più ingegnosi, quelli che tengono “fede” al brand, ma si prendono la licenza poetica di mettere in commercio modelli che non esistono, quasi a voler dire: “se la casa di moda fosse mia, la borsa di punta sarebbe questa!”. Quella categoria, insomma, che inganna il compratore più maldestro, convinto di fare un affare e si gioca la reputazione in un momento. La cosa pittoresca è che i venditori ambulanti fanno il loro mercatino esattamente accanto alle boutique monomarca che vendono lo stesso prodotto. Se non fosse per quel dettaglio noioso che si chiama legalità, la scena potrebbe essere paragonata a quella in un supermercato, dove chi compra si trova di fronte allo scaffale e deve scegliere tra la Coca Cola di Pemberton e la Ben Cola di Pinco Pallino….l’aspetto è identico, cambia solo il “sapore”… Il mondo è mezzo da vendere e mezzo da comprare, esiste un’offerta se c’è una domanda e viceversa. Vi starete chiedendo se io le compro, la risposta è no, preferisco aspettare, raccimolare la somma e gustarmi il sapore di qualcosa di autentico, ma in passato l’ho fatto, prima che potessi permettermi la mia prima borsa originale, una Louis Vuitton minuscola comprata a Capri. La ragazzina di allora peró, con tanti desideri e pochi soldi, ringrazia quel mercato che è riuscito ad esaudire qualche sogno a buon prezzo lasciando integro il numero dei miei organi interni.
God didn’t give me punctuality, but strong will instead… To use for my healthy diet, that is now a lifestyle, for frequent physical training, that is now my semi-daily damnation, to start a job with no certain earnings, but above all, not to fall into temptation and buy the fake version of the bag of my dreams… That is sold on the beach, in the town centre, almost everywhere here on holiday. The original bag stands there on its pedestal and to have it, you simply need to come to an agreement with a kidney bank, sell one of your kidneys and use the money to buy it… The replica bag stands here in front of me, it is “well-made and good value for money” and it can be mine for a paltry sum, but, even in the market of replica bags you need to be expert. In the world of fake bags there are class A, class B and class C sellers. Respectively, those who sell the most exclusive brands and models, to meet the needs of demanding customers, those selling basic models for customers who are not pretentious and only look for the logo and then, the most imaginative sellers who keep “faithful” to the brand but with the poetic licence of selling bag models that do not exist, as if they were saying: “if the fashion maison was mine, I would focus on this model!”. This category of sellers is able to fool inexperienced customers, who want to snap up a bargain but bet their reputation in a moment. The funny things is that street vendors set up their business right in front of luxury flagship stores that sell the same product. If it wasn’t for that disturbing detail called legality, The scene could be compared with a supermarket where customers must choose Between the original Pemberton’s Coca Cola and a replica Ben Cola or something…the appearance is the same but the they “taste” different…. the world is divided into buyers and sellers, supply exists if demand exists and vice versa. You are probably wondering if I will buy it, and the answer is no, I’d rather wait, gather money and taste the original flavour, but in the past I did it, before I could afford my first original luxury bag, a tiny Louis Vuitton bag I bought in Capri. That of girl of some years ago, with many dreams and little money, would like to thank that street vendor market able to grant a wish at a paltry sum leaving the number of my internal organs unaltered.
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