Cosa pensava? Come diceva ciò che pensava? Che grande donna è stata…e ogni volta che la maison lancia un video-capitolo per raccontare cosa l’ha portata ad essere ciò che era, mi piace immaginare e scrivere come lei avrebbe descritto i fatti. L’ho fatto col suo profumo, Chanel N°5, e ci provo anche oggi, con “Chanel and the diamond”. Questa volta l’amica con cui prende il the è Misia Sert, la pianista polacca che la introdusse nel jet set parigino di artisti e intellettuali dell’epoca. Chanel la conobbe a una festa, alla fine di essa quasi per gioco, le mise il suo cappotto, Misia lo apprezzò e Chanel se lo tolse per regalarglielo. Un legame che le permise di conoscere Pablo Picasso, Max Jacob, Paul Morand, Igor Stravinsky, un amicizia vera che le fece da supporto dopo la morte del suo grande amore Boy Capel. “Cara Misia, qualcuno dice che dopo la crisi del ’29 la sola che può riuscire a riportare il diamante al suo antico splendore sono proprio io! Che assurdità! C’è solo una pietra terrestre che assomiglia a un corpo celeste…ed è proprio il diamante! Come diamine hanno permesso che perdesse la sua intensità? Ora tocca a me, quindi, cercare e trovare un nuovo punto di vista, un nuovo modo di vedere e creare le cose…semplificandole, come sempre faccio, per renderle eterne e senza tempo. E se ciò che cerco fosse proprio in questo cielo di Parigi? Quel cielo che mi piace ammirare la sera prima di andare a dormire, mentre assaporo l’ultima sigaretta della giornata, quel cielo che a volte mi rattrista e a volte, più di chiunque altro, sa tenermi compagnia, quando immagino che una di quelle stelle sia Boy che mi guarda sorridendo. E in fondo la donna cos’è? Non è altro che un cielo da vestire di stelle, capaci di illuminare ciò che è buio… un po’ come la mia infanzia, non ricordo molto di quando ero bambina o forse ricordo più di quanto abbia voglia di ricordare, ma la domenica non l’ho mai dimenticata, quando l’orfanotrofio ci portava a messa nell’abbazia di Aubazine, il piazzale che mi aspettava prima di entrare è nitido nella mia mente… pieno di lune, soli, croci di Malta e stelle…già, erano anche lì. E quella piccola vocina che da sempre mi suggerisce di togliere invece di aggiungere, pare si sia fatta viva anche questa volta…l’ascolterò diamine! Voglio che la mia sia una collezione di alta gioielleria capace di stupire con la semplicità e capace di eclissare ciò che invece è più costruito. Saranno gioielli che ogni donna può indossare da sola, senza dover chiedere l’aiuto di nessuno, eliminerò quelle dannate chiusure che si impigliano ai capelli. Le collane saranno lunghe, lunghissime, in modo che si possano fare più giri intorno al collo e dare l’illusione di indossarne più di una. Scoprirò il collo e il décolleté, dove desideriamo essere baciate non ci sarà solo il mio profumo, ma anche le mie costellazioni di diamanti. Sono tante le cose a cui potrei ispirarmi per creare, ma prima di tutto non voglio che sia la pietra la vera protagonista del gioiello, ma la sua linea, il suo disegno. Misia, tu lo sai che il 5 per me è di buon auspicio e allora perché non assegnare 5 temi alla mia Bijoux De Diamants… così chiamerò la mia collezione… fatta di stelle, nastri, frange, piume e del mio numero portafortuna. E come far si che ogni donna se ne innamori all’istante? Se è vero che desideriamo ciò che vediamo, e forse ancor più il modo in cui lo vediamo, allora perché perché non mostrare loro il risultato finale di ciò che nemmeno immaginano di desiderare?!? Ho pensato a dei manichini di cera pettinati, truccati e ingioiellati: il risultato perfetto di un’evidente eleganza…o di un’elegante evidenza… e chi vorrà acquistarli dovrà desiderarli a tal punto da non saper aspettare neppure il tempo che gli occorre per arrivare dalla boutique al luogo in cui vivono, per questo voglio che fin da subito possano indossarli nell’intimità di una casa…e perché non la mia! Li venderò qui, nel mio piccolo mondo. E delle voci che sussurrano il mio nome a Place Vendôme chi se ne importa, diamine! Questi uomini dovranno capire prima o poi che la bellezza non è ostentazione, ma un modo di essere, un portamento… e che i gioielli non sono trofei da esibire, ma simboli di libertà eterna… dopo tutto un diamante è per sempre… e credo proprio che un giorno qualcuno mi ruberà questo slogan…diamine!“
What did she think? How did she express what she thought? What a great woman she was…and every time the Maison launches a video-chapter to tell her story and her path to success, I like to imagine and write how she would have described the events. I did it with her perfume, Chanel N°5, and I’ll do it again today, with “Chanel and the diamond”. This time the friend with whom she has a cup of tea is Misia Sert, the Polish pianist who introduced her to the Parisian jet-set of artists and intellectuals of the time. Chanel first met her at a party and, for fun, she tried her coat on, Misia like it and Chanel gave it to her as a present. A friendship that then allowed Chanel to meet Pablo Picasso, Max Jacob, Paul Morand, Igor Stravinsky, a true friend who supported her when her love Boy Capel died. “Dear Misia, some people say that, after the crisis of the 29 the only one who can succeed in bringing diamonds back to their splendours, it’s me! What a nonsense! There’s only one stone on earth that looks like a heavenly body…and that’s the diamond! How could they allow it to lose its intensity? Now, it’s on me, I’ll try and find a new point of view, a new way to see and create things…making them easy, as I always do, to make then timeless and eternal. And if what I am looking for, would be here in this Parisian sky? That sky I love to admire at night before going to sleep, while tasting the last smoke of the day, that sky able to make me cry sometimes, and other times it’s the only one that keeps me company, when I pretend that one of its stars is my Boy who is smiling at me. And, in the end, what is a woman? She is nothing else but a sky to dress with stars, able to light the dark up… A little bit like my childhood, I don’t remember much about that time or perhaps I remember more that I would like to, but I’ve never forgotten my Sundays, when all the orphanage went to the mass in the Aubazine abbey, the court yard in front of the church is a clear memory in my mind… full of moons, suns, Malta crosses and stars…yes, stars too. And my inner voice that has always told me to cut something away instead of adding it, spoke this time too…and I’ll listen to it! I want my jewellery collection to be precious, able to amaze with its simplicity, Able to eclipse what is more opulent. Jewels that every single woman can wear by herself, with no help, I’ll remove all those bloody clasps that get tangled in the hair. My necklaces will be long, extra long, so that they can be twirled around the neck and create the illusion of wearing tens of chains. I’ll denude neck and décolleté, where we love to be kissed and there won’t be my fragrance only but my diamond constellations too. I can get my inspiration from many different things but I want this precious stone to be the absolute protagonist of my jewels, with its shape, its design. Misia, you know well that number 5 brings me luck so why don’t give 5 themes to my Bijoux De Diamants… that’s how I’ll call my collection… made up of stars, ribbons, fringes, feathers and my lucky number. And how can this collection make women fall in love with at first sight? If it’s true that we desire what we see, or better, they way we see it, why don’t we show them the final result of something they couldn’t ever imagine to wish?!? I’ve imagined wax cuffs with a perfect hairstyle, make up and wearing jewels: the perfect result of vivid elegance…or of elegant vividness… and women who wish to buy them, should desire them, should not be able to wait, they won’t be able to wait for the time to get to the boutique, in fact I want women to wear them in the intimacy of a home….mine! I’ll sell them here, in my small little world. And who cares about Place Vendôme! Men should understand that beauty doesn’t mean affectation, It’s a way of being, an allure… Jewels are not trophies to show off but symbols of eternal freedom… And, diamonds are forever… I think one day someone will steal this slogan..blimey!”