Povera moda! Sei sempre sotto accusa e con te anche chi per te. Stagione dopo stagione, di collezione in collezione, i tuoi apostoli cercano di fare il miracolo, di riuscire a stupire e di accontentare un pubblico insaziabile che ha già visto tutto ed è stanco di assistere al solito film in cui gli effetti speciali sono sempre gli stessi. Ma se nel cinema, 2001: Odissea nello spazio ha segnato l’inizio di una nuova era di spettacolo, nella moda, gli anni ’70 e ’80 hanno bollato la fine di un’epoca, quella che recita l’ultimo capitolo della storia del costume. Quel periodo non è stato altro che l’evento più scintillante che sia mai stato organizzato, la festa in cui si sono sparati tutti i fuochi d’artificio, compresi quelli delle generazioni a venire, la serata indimenticabile che ha creato un precedente così eclatante da non poter essere eguagliato o superato. Ti rimproveriamo di non saperci mostrare niente di nuovo, ma forse dovremmo tener conto di quanto ti sei spremuta in passato e considerare che se proprio tutto è già stato inventato, replicare un concentrato stiloso di tale portata non è poi così male. Senza gli status symbol di ieri, quelli di oggi potremmo solo sognarceli. I colori pop, i look spettacolosi, le stampe geometriche e floreali, i pantaloni a zampa, le maglie strette e corte, le minigonne in pelle, i pantaloni super skinny, le giacche biker, gli shorts, gli abiti con inserti luccicanti. E ancora, gli occhiali oversize iper colorati, i bijoux dalla grandezza esasperata, i tacchi con forme stravaganti, le maxi bag in tela e in cuoio con lunghe frange, le zeppe altissime, gli zoccoli, gli stivali alti fino al ginocchio, le fasce elastiche per capelli. Questi sono stati gli ambasciatori degli anni ’70, i testimoni di uno “stile- spotlight“, creato per brillare sotto i riflettori. Un periodo d’indipendenza, di rinascita femminile che ha lasciato il segno e che, inarrestabile, ha passato il testimone al decennio successivo, quello degli anni ’80, della moda degli eccessi e delle provocazioni. Senza tutto questo, non avremmo idea di cosa sono le spalline, i pantaloni a vita alta, le gonne di tulle vaporose, le maglie over, i top ristretti, le giacche bolero, i guanti senza dita e se non ci fossero stati i fuseaux di lycra, oggi non ci sarebbero nemmeno i leggings. Oh moda, forse dovremmo riflettere su tanta avanguardia che ci hai dato tutta insieme e chiederti perdono. Perdono per l’esagerazione del nostro senso critico, per lo scarso entusiasmo nel soddisfare i bisogni che, sempre più spesso, sono così pretenziosi da risultare inappagabili, ma sopratutto, perdono per la mancanza di gratitudine nei confronti di un passato glorioso, capace di condizionare il presente e il futuro che verrà.
Poor fashion! Always being blamed and accused. Season after season, collection after collection, your fellows try to do a miracle, to amaze and satisfy a hungry audience who have already seen all and is tired of the same old move with the same old special effects. But if in cinema, 2001: A Space Odissey marked a new era, in the fashion world, the seventies and the eighties marked the end of an era, the last chapter of the history of costume. That time was like the most sparkling show that has ever been organised, the party in which all fireworks were on display, including those of future generations, the unforgettable night that would have never been repeated again. We blame on you, poor fashion, saying that you cannot show us anything new but perhaps we should take into account that you worked hard in the past and if everything has already been invented, replicating such a stylish concentrate is not so bad. Without yesterday’s status symbols, we wouldn’t have today’s ones. Pop colours, marvellous looks, geometrical and floral prints, flared trousers, short and stretch t-shirts, leather mini-skirts, super skinny jeans, biker jackets, shorts, glittering dresses. An again, super colourful oversize glasses, extra large bijoux, extravagant heels, maxi bags in canvas and leather with long fringes, wedges, clogs, cuissards, boots, hair-bands. These are the ambassadors of the seventies, the “spotlight-style” witnesses created to sparkle and glitter. A time of independence, of feminine renaissance that was a hit and passed over to the following decade, the eighties, the years of excess and provocation. Without that period, we wouldn’t have known about shoulder-pads, high waist trousers, tulle skirts, oversize sweaters, micro tops, bolero jackets, cropped gloves, and with no lycra fuseaux we won’t wear leggings today. Oh fashion, we should think of all the avant-garde style you gave us and beg for mercy. Mercy for our excess criticism, poor enthusiasm in satisfying our increasingly demanding, impossible needs, and above all, mercy as we are not grateful for your glorious past able to affect our today’s and tomorrow’s.