To top
27 Apr

Grand Budapest Hotel

ENRICA ALESSI

Quando organizzi un viaggio, la prima cosa da fare è scegliere una location. La fase successiva prevede di prenotare l’albergo. Dopodiché, l’eccitazione sale, prepari le valige e via, si parte. Puoi averne girati tanti, ma quelli perfetti, sotto ogni punto di vista, si contano sulle dita di una mano e le situazioni tipiche sono sempre le stesse, quasi ci fosse un copione scritto che non cambia mai.

L’arrivo in albergo. L’auto si avvicina all’ingresso, ci sei. Ad accoglierti, un paio di persone che ti aprono la portiera e scaricano il bagaglio. Vai al banco della reception e ti presenti. Quando arrivi in albergo, i casi sono due: o sei stanco morto o tremendamente arrapato, in entrambi, non è questo il momento di fare troppe domande, eppure, oltre al documento, ti viene chiesto come stai, da dove vieni, com’è andato il viaggio e il tizio che ti riceve è così incalzante che, quasi quasi, convince anche te che possa davvero fregargliene qualcosa. Firmi il documento della privacy, ti consegna la chiave e ti fa accompagnare in stanza da un collega.

I bagagli. Le valigie sono state prese in ostaggio appena hai messo piede nella hall, il fattorino sembra più un illusionista perché un attimo dopo i bagagli sono spariti, ti guardi intorno, ma non riesci a trovarli. Sali in camera e ti si spiega anche come accendere la luce, non sia mai che tu provenga dall’era glaciale in cui l’energia elettrica ancora non si conosceva. Il dilemma ti assale perché in questo frangente non sai mai se lasciare la mancia oppure no. Nel dubbio, fai l’indifferente, è sempre meglio passare per scemo che per cafone. Le valigie vivono di vita propria, a volte arrivano anche un giorno dopo di te, facendoti venire il sospetto che si siano prenotate una stanza tutta per loro.

Il guardaroba. Più che quello della casa di Barbie, sembra una vera presa per il culo: inesistente. Ecco perché ti lasciano sempre quella specie di sgabello su cui appoggiare la valigia, vogliono che ti accomodi, ma non troppo, specie se rimani solo per un paio di notti, quasi a voler dire: “chi te lo fa fare di disfare i bagagli se tra due giorni te ne vai?

L’aria condizionata. Le mezze misure non esistono. Nelle camere d’albergo c’è sempre troppo caldo oppure troppo freddo. E quando chiami per segnalare il problema o arriva qualcuno in canottiera dicendo che non è vero che c’è troppo caldo o arriva qualcuno con la giacca a vento per dirti  che l’impianto è appena stato avviato e che ci vorrà un pochino perché l’ambiente si riscaldi.

Il frigo bar. Può mancare il rotolo di carta igienica di scorta, ma il frigo bar è sempre rifornito di ogni tipo di schifezza e alcolici. Metti che, per sfiga, o sei a dieta o sei un ex alcolizzato, la probabilità di prendere due chili o di rimetterti a bere come una spugna è altissima. Potresti mettere tutto in cassaforte, impostare la combinazione e sforzarti di dimenticarla, ma quando si tratta di bere o di mangiare, per te non è inespugnabile neanche Fort Knox.

Il bidet. Se sei italiano il bidet è una priorità e siccome sei cresciuto con quella tazza accanto al water, non è che puoi dimenticare così su due piedi le vostre buone abitudini, specie se si tratta di igiene personale. Ogni volta che ti serve, inizi a chiederti insistentemente come cavolo fanno francesi, tedeschi, inglesi e americani a lavarsi la mattina dopo aver fatto quella cosa che segue la deglutizione del caffè, ma non getti la spugna e provi in tutti i modi a porre rimedio a questa deficienza. O facendoti la doccia ogni volta che hai fatto pupù o improvvisando una spaccata sul lavandino, cercando di lavarti in un qualche modo.

Il servizio in camera. Se ordini qualcosa con il servizio in camera, stai certo che: tutto quello che hai chiesto non arriva e che  te ne accorgi solo dopo che il cameriere se n’è già andato. La colpa è tua, il totale della ricevuta che hai appena firmato ti ha sconvolto e per riprenderti hai bisogno di qualche minuto.

La SPA. Niente è come sembra e di certo non fa eccezione il centro benessere degli alberghi. La piscina che avevi visto sul sito poteva essere grande quanto una olimpionica e invece sembra un catino. Meglio prenotare un massaggio, anche se costa 4 volte di più, confidi sulla serietà della struttura e ti affidi a uno dei suoi professionisti. Anche qui, la via di mezzo non è contemplata. O trovi un lottatore di sumo che ti sale sopra e ti spezza in quattro o la massaggiatrice a fine turno che non ha più voglia di far niente e si limita a sfiorarti appena. A conti fatti, sarebbe stato meglio acquistare un porno, ti saresti rilassato di più. Quando vai a prenotarlo puoi contare sulla riservatezza, ti viene garantito che nessuno saprà mai che film hai scelto, ma quelli per adulti costano 20 euro in più degli altri, come fanno a non beccarti?

L’ascensore. A ognuno il suo destino, lei ne ha addirittura due. È stata inventata per farci due cose in particolare: sesso e puzzette. Nella prima ipotesi, hai bisogno di almeno una di queste tre costanti: grattacielo, impianto lentissimo, eiaculazione precoce, in caso contrario, non ti conviene manco cominciare. Per le puzzette invece è diverso. L’ascensore opera in modo misterioso sul tuo apparato gastrointestinale, stai sicuro che se non hai mai sofferto di aerofagia, questo è il momento in cui cominci a soffrirne e se non puoi fare a meno di liberarti o entra qualcuno dopo 4 secondi che hai sganciato o c’è una telecamera che vede e sente tutto. – Tranne l’odore –

Il bagno. L’amore non va in vacanza, anche la pupù. Riuscire a farla in albergo è sempre un problema. Qualcuno dice che dipende dal cambiamento d’aria, io credo, invece, si tratti di una fedele relazione tra il tuo lato B e il cesso di casa. Ad ogni modo, quando compaiono sospetti movimenti tellurici provenienti dal tuo stomaco, devi rientrare in camera e fare il tuo dovere. – Come se fosse semplice. – In questo caso o l’ascensore non arriva o la chiave ti si è smagnetizzata oppure ci sono le signore che stanno riordinando la stanza. Niente da fare, ti sei poughkeepsato sotto. Entri, fai finta di niente e quando ti chiedono se preferisci rimanere solo, le guardi con una faccia come per dire: “Ormai è troppo tardi!” Quando se ne vanno, realizzi di essere letteralmente nella m***a, devi lavare quello che hai sporcato, mica puoi portarlo a casa così.

Il servizio lavanderia. In albergo è così caro che ti conviene seguire la regola di Michael Jackson: dar fuoco ai vestiti dopo averli indossati, ti costa meno. Non mettere mai la biancheria sporca dentro la busta con scritto Laundry o non ti rimarranno soldi per pagare il conto alla fine del soggiorno.

Il fon. E dopo una simile esperienza, altro che bidet, decidi di farti una doccia e lavarti i capelli, ma il fon, quello che sta appeso alla parete, è stato sicuramente inventato da uno calvo. Per riuscire a tenere premuto il bottone che lo aziona per tutto il tempo necessario ad asciugarti, perdi l’uso del pollice per sempre.

La pulizia della camera. Prima di fare anche solo un reclamo in merito alla pulizia della camera, ricorda che ogni azione provoca una reazione. Non guarderai più lo spazzolino da denti nello stesso modo, ma con un aria diffidente e sospettosa, un po’ come quando sei al ristorante, sbagliano l’ordinazione, informi il cameriere dell’errore e ti viene il panico perché sai che il piatto che ti porteranno successivamente avrà l’ingrediente speciale all’aroma di saliva.

L’imminente partenza. È lei a ricordarti che anche tu hai una forma di cleptomania latente. Rubi tutto: shampoo, balsamo, crema per il corpo,  cuffia per la doccia, kit per la manicure, ma lasci stare l’accappatoio. Su di lui è scritto espressamente, seppure in modo gentile, “se chiavi questo, occhio che ti sgamiamo“. – Buoni si, coglioni no. –

Il rientro a casa. C’è scritto anche sullo zerbino: Home, Sweet Home. E in effetti, anche se non è un albergo e tocca a te fare tutto, hai un sacco di punti fermi sui cui poter contare: l’armadio capiente, il frigo rifornito come piace a te, il water fedelissimo, il fon a spina e il tuo accappatoio. Non serve fare una valutazione a stelle, dove c’è Barilla c’è casa? Anche dove c’è un bidet.

CELINE BAGS

ENRICA ALESSI CREM BLOG

ENRICA ALESSI CREM BLOG

MIU MIU SHOES

GRAND HOTEL

IMG_7462

 

When organising a trip, the first thing to do is choosing a location. The next step is that of booking a hotel. And then, excitement increases, you pack your luggage and go. You can have tried a lot, but the perfect ones, from every point of view, are very few and the typical situations are always the same as if the same script.

Arrival at the hotel. The car arrives at the entrance, here you are. Two people open your car door and unload your luggage. You go to the reception desk for check-in. When you arrive at the hotel there are two possible situations: either you’re wrecked or excited, in both cases, this is not the moment for questions, however, as well as the documents you’re asked how you feel, where you come from, how the trip went and the concierge is so concerned that you even think he cares. You sign the privacy document, he gives you the room key and a colleague of his guides you to your room.

LuggageYour suitcases have been taken hostage the moment you stepped in the hall, the bellboy is an illusionist as you look around and you can’t see your luggage anywhere. You arrive in your room and he explains you how to turn on the light just in case you come from a pre-historical era when electricity hadn’t been invented yet. and Now the big question as you never know if giving a tip or not. In doubt, you try to put on a laid-back attitude, better to be taken for stupid than rude. Suitcases do their own life, sometimes they arrive one day later and you doubt they have even booked their own room.  

WardrobeMore than Barbie’s style wardrobe, it is a joke: inexistent. That’s why there’s always that stool on which to place your luggage, they want you to be comfortable but never too much, especially if you stay for a couple of nights only, as if they were telling you: “Why unpacking if in two days time you’ll go away?”

Air conditioning. No half measures. Hotel rooms are always too hot or too cold. And when you call the receptionist to notify the problem, a member of staff wearing a T-shirt or a duvet comes to tell you that the heating and air-conditioning system has been just started and it will take a while to set.

Mini-barProbably there’s no toilet paper in the room but the mini-bar is always full of junk food and alcoholic drinks. Let’s say that you’re n a diet or an ex alcohol-addicted, the probability to put on weight or to start to drink again is extremely high. You can put everything in the safety box, set the code and try to remember it but when it comes to eating or drinking Fort Knox is nothing.  

BidetIf you’re Italian, the bidet is a priority and as you’ve grown up with that object next to the toilet, it’s not easy to forget your habits, especially personal hygiene ones. Every time you need it, you start asking yourself how French, German, English and American people can do without in the morning after coffee, but you don’t refrain and try to solve the problem. Frequent showers or else acrobatic positions on the basin trying to do your best.

Room serviceIf you order something with room service, you can be sure that: you don’t get what you asked for but you realise when the waiter has already disappeared. It’s your fault, the total sum of the bill you’ve just signed has disappointed you and you need a while to recover.

SPA. Nothing is as it seems and hotel spa is no exception to the rule. The swimming-pool that was Olympic-size on the website is a sink. Better to book a body massage even if it costs 4 times as much as usual, you rely on the professional skills of the therapists. No half measures again. Either you face a Sumo fighter who breaks you into two or a bored therapist who just caresses you. All considered, you’d better rent a sexy film, you would have had more fun. When you are ready to book your adult film you can count on the privacy policy but if the film costs 20 Euros more than other movies, how can this pass unnoticed?

LiftEveryone has a destiny and it has two. Invented for two things: sex and farts. In the first case you need at least one these three possibilities: skyscraper, slow elevator or premature ejaculation, otherwise you’d better not try. For farts it’s different. Lifts have strange side effects on your intestine and you can be sure that even if you’ve have never suffered from aerophagia before, this is the moment when you start suffering from this pain and either someone enters the list 4 seconds after you’ve just done or there’s a video-camera recording everything. A part from the smell.

BathroomLove doesn’t go on holiday and neither does poo poo. Managing to do this in the hotel bathroom is always troublesome. Some says it depends on air change, I believe it’s a close relationship between your butt and your toilet at home. Anyway, when something suspect is moving in your stomach, go back to the room and do what you should. – As if it was simple. – In this case the lift is too slow or the key card doesn’t work or cleaning women are in. Nothing to do, you poughkeepsato, you did it. You get in and when they ask you if you prefer to be alone you look at them with an expression saying: “it’s too late!”. When they have gone, you realise you’re in s**t, you have to wash your stuff.

LaundryLaundry service in hotels is so expensive that you’d better follow Michael Jackson’s rule: set fire to your clothes after having worn them, it’s cheaper. never put your stuff in the Laundry bag or you won’t have enough money to pay your hotel bill.  

Hair-dryerAnd after such as experience and with no bidet, you have a shower and you wash your hair too but the hair-dryer hanging on the wall has been invented by a bald. In order to push the button down while you dry your hair, you lose the use of your thumb forever.

Room cleaningBefore putting forward a claim relevant to room cleaning, always bear in mind that an action causes a reaction. You’ll never look at the toothbrush in the same way but with a suspicious look, a bit like when you’re at the restaurant and they get your order wrong, you inform the waiter and you start panicking as you know that your plate will have a special and secret ingredient, that is to say spit.

Ready to check-outThis moment is useful to remember that you suffer from a latent form of kleptomania. You steal everything: shampoo, conditioner, body lotion, hair cap, manicure kit but you leave the towels. They expressly but kindly say, “if you steal towels, you’ll be caught red handed“. – Ok being nice but not stupid. –

Back home. The door mat recites: Home, Sweet Home. In fact, even if it’s not a hotel and you must do all the housework, you have a lot of certainties there: a large wardrobe, the fridge with the food you like, your beloved toilet, a decent hair-dryer and your towels. No need to grade it with luxury stars, home is always sweet. Even where there’s a bidet.

 

Shirt: MIU MIU

Skirt: MIU MIU

Jacket: MOSCHINO

Sandals: MIU MIU

Bag: CELINE