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30 Ago

Il ceruleo di Miranda…

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Alla domanda che mi è stata fatta qualche giorno fa, ho deciso di dedicare un post: “siamo noi a dare valore ai marchi oppure sono i marchi a darlo a noi?” Direi che schierarsi è molto rischioso, ma il rischio è il mio mestiere e credo che questa volta mi toccherà. Da una parte ci sono persone che si prendono troppo sul serio per curarsi di cosa indossare, pensano che la moda sia frivola, inutile, una “cosa da snob” e per assurdo sono loro stesse a snobbare chi ama conciarsi in modo particolare… accusando i fashionisti di non avere interessi seri, quali l’arte, la letteratura, la poesia, di essere vuoti, poco concreti e superficiali. Ma la moda è un interesse serio…è cultura, arte, letteratura e perfino poesia. Vestirsi è come scrivere… si sceglie un tema e si può decidere di parlarne in modo classico o in modo audace, ma per fare un buon lavoro è indispensabile conoscere l’argomento e avere una buona padronanza di linguaggio. Per un compito in classe improvvisate o studiate? Qualcuno improvvisa perché è particolarmente predisposto, ma i secchioni studiano…è una verità assoluta! Nella moda succede la stessa cosa: i grandi marchi studiano e lanciano le tendenze… chi è attento sa coglierle, chi si informa le capisce alla grande e chi invece della moda francamente se ne infischia, preferisce etichettarla come “stupida” e non considerarla importante. Quindi, chi da importanza a chi? Comico a dirsi, ma chi si intende di moda sa cosa indossa e perché, è capace di selezionare i marchi che meglio lo rappresentano, abiti e accessori diventano testimonial di una personalità. Al contrario, chi la critica e non la comprende ne è inconsapevolmente succube. Già, perchè quella tendenza, così tanto criticata, un giorno arriva anche “nei grandi magazzini, per poi essere pescata nel cesto delle occasioni. La stessa rappresenta milioni di dollari e innumerevoli posti di lavoro e si è al limite del comico quando si è convinti di aver fatto una scelta fuori dalle proposte della moda” solo perché non porta un marchio riconoscibile. L’abito fa assolutamente il monaco…qualsiasi sia la “toga” che avete addosso … Ora, potete scegliere di essere consapevoli e indossare un marchio perché conoscete la sua storia, che avete selezionato tra tanti perché VOI gli attribuite un valore, oppure essere inconsapevoli di indossare qualcosa che vi da un valore e che qualcun altro “ha selezionato PER VOI in mezzo a una pila di roba”.

I’ve decided to dedicate a post to the question I was asked a few days ago, “do we give value to brands or do they give value to us?” I would say that having a resolute position can be risky, but I love running risks so I will. On one side, there are people who take themselves too seriously and do not care about what they are wearing, thinking that fashion is something frivolous, useless and snobbish and, it’s incredible, but they snub those who love being fashionable… They accuse fashionistas, saying that they do not have cultural interests, such as art, literature, poetry, saying that they are shallow, not concrete and superficial. But fashion is a serious interest…it means culture, art, literature and even poetry. Wearing a fashion-piece is like writing… You choose a theme and you can adopt a traditional or audacious style but, to do a good job, you must know the topic and master the language. For a school-test, do you extemporize or study? Somebody extemporizes due to a particular and innate attitude but geeks usually study…it is the only truth! In fashion it works the same: important brands study and set trends… Those who are careful catch them, those who keep abreast understand them and those who couldn’t care less about fashion, prefer to think that fashion is “stupid” and not important. So, who gives importance to whom? Quite absurd to say but those who are keen on fashion perfectly know what they are wearing and why, they are able to select the brands that best represent their style, clothes and accessories that show their personality. On the contrary, those who criticise fashion and don’t understand it, are involuntarily slaves to it. Yes, as this trend, so much hatred, will one day filter down through the department stores and will be fished out of some clearance bin. This trend also represents millions of dollars and countless jobs, and it’s sort of comical how people think they’ve made a choice that exempt them from the fashion industry, only because they are wearing a no-name brand. The gown makes the friar…regardless of the “gown” you are wearing… Now, you can choose to be aware of it and wear a brand because you know it and its tradition, A brand that you have selected from many because YOU give a value to it Or, you can choose to wear something that gives vales to you, Something that somebody else has previously selected FOR YOU from a pile of stuff.

DIAVOLO-PRADA