Le celebrità… le vediamo in TV, le seguiamo ai concerti, compriamo la loro musica, canticchiare le loro canzoni ci fa dimenticare i pensieri, fare sport con più grinta, scacciare la noia. Ce li immaginiamo incitare la folla, coinvolgendola a cantare un pezzo che, prima di loro, non c’era. Pensiamo a quanto deve essere bello avere una vita così… gli autografi, i fan, la notorietà e, inevitabilmente, li invidiamo, desiderando la fama, la gloria, il successo. Poi, una mattina, apri il giornale e leggi che Amy Winehouse è stata trovata senza vita, nella sua casa a nord di Londra, a Camden Square, dopo una richiesta di aiuto, arrivata troppo tardi. “Le circostanze della morte sono ancora da chiarire”, ma dipendenza e abuso, di alcol e droga sono, per chi la conosceva, le cause più probabili del decesso. Se è vero che la felicità sta nelle piccole cose e non ha prezzo, la notorietà, al contrario, sta in quelle grandi e un prezzo lo ha eccome! Chi sale sul podio delle star riceve un pacchetto all inclusive di gioia e dolore, di complimenti e critiche, di potere e schiavitù al tempo stesso. Un pacchetto senza istruzioni d’uso e garanzia, che non ha comprato, ma con cui deve imparare a giocare molto velocemente, se non vuole perdere…il controllo della vita che gli appartiene. La vita, quella privata, è la prima ad andarsene, già, perché una vera superstar è sotto i riflettori continuamente, la sua immagine è sfruttata dai media a 360 gradi, merce da vendere, da cui poter guadagnare. Se la superstar ha dei tratti umani, dei difetti, delle imperfezioni, che la porta ad assomiglire alla gente comune, non è ammissibile, chi è famoso deve essere perfetto sempre, comunque, dovunque. Quanta forza occorre per sopportare una pressione simile? Chi perde quattro taglie, tra il primo e il secondo album, dichiarando, apertamente, di averlo fatto per rispondere ai commenti negativi della stampa, riguardo al suo peso, di forza ne ha da vendere, ma non è abbastanza. Quanta forza occorre per non lasciare andare le piccole cose, che sono alla base di una vita semplice, reale, vera? Quando si perdono e non si trovano da nessuna parte? La sregolatezza diventa, allora, l’unica via di fuga, il tentativo disperato di riappropriarsi della vita precedente, quella senza etichetta, quella che ti rende sconosciuto e contento. L’eccesso, invece, diventa la liberazione. Ci ricorderemo di lei, dei suoi capelli raccolti in vero stile anni 50, del suo eyeliner scolpito, del suoi tatuaggi, della sua voce, di REHAB, che riassume la sua consapevolezza: “…ma so che la fortuna non viene servita su un piatto d’argento” …e neppure la felicità.