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6 Nov

Il sadismo di WhatsApp

 

WhatsApp

C

hi ha inventato il modo di monitorare la ricezione dei messaggi di WhatsApp è un genio del male. Queste cosa delle frecce ti complica la vita: specie quando scrivi a qualcuno che ti interessa. Dopo aver speso venti minuti a controllare la punteggiatura,  la sintassi, e corretto eventuali errori causati dalla scrittura intuitiva, fai un bel respiro, aggiungi un emoji e porti il pollice tremante sulla freccia blu che eseguirà l’invio. Butti il telefono a un chilometro di distanza – manco fosse una testata nucleare in procinto di esplodere – e fingi di ignorarlo. Ti metti a fare altro, cerchi di ingannare il tempo, ma soprattutto te stessa, facendo leva su una forza interiore che in casi come questi non puoi possedere.
Per una donna farsi delle pare mentali è all’ordine del giorno, figurati quando si trova di fronte all’Interpretazione mistica dei messaggi di WhatsApp: l’apoteosi. Dopo dodici secondi, il telefono è di nuovo nelle tue mani, controlli la chat e c’è una sola freccia grigia. Socchiudi gli occhi per aguzzare la vista e assicurarti di non aver sbagliato: il messaggio è stato inviato ma non ancora consegnato. E ti metti a pensare. Potrebbe avere il telefono spento, o forse ha problemi di connessione. Forse è partito, forse è su un aereo. Poi c’è il fuso orario, il get lag, i gin tonic. E dov’è andato? È scappato. Dove? In Tibet – e lo sanno tutti che lì non c’è campo. Esagerata! Forse ha solo disabilitato la conferma di lettura. – Tutta colpa delle stalker! E se mi avesse bloccato? 🤔 Rilassati. Tra poco le frecce diventeranno due, anche se saranno solo grigie: il messaggio è stato consegnato con successo. E perché non lo apre? Forse non ha tempo di rispondere. Forse aspetta di essere nella condizione migliore per scrivere una risposta decente. E non importa se in quel frangente anche tu sembri essere una stalker, ora vuoi solo vedere le due frecce che diventano azzurre. Quando cambiano colore significa che ha aperto il tuo messaggio e che forse lo sta leggendo. Qui ti giochi tutto. In questa fase è fondamentale monitorare e tenere d’occhio i suoi tempi: quelli che ti consentono di fare la tua perizia psichiatrica su colui che “sta ascrivendo.” Non puoi vederlo, ma te lo immagini con le dita sulla tastiera, poi smette. Perché? A cosa pensa? È un bene o un male? È solo online. Eccolo di nuovo: “sta scrivendo.”
E poi non risponde più. Tieni premuto il messaggio che hai inviato, lo selezioni e controlli il tempo di risposta, lo moltiplichi per la velocità e cosa ottieni? Lo spazio che occupi nel suo cuore. E se non ti risponde la verità è una sola. Sempre la stessa: che non gli piaci abbastanza.

Illustrazione: Valeria Terranova