Alle donne le scuole di addestramento non servono, noi siamo dei detective dalla nascita. Non ci limitiamo ad essere delle semplici indagatrici dell’incubo, quando investighiamo, gli incubi li facciamo venire agli altri. Per indole, ci facciamo un sacco di domande, la curiosità è femmina e sappiamo sempre come sfruttare queste doti per scoprire la verità. Partiamo dalla cosa più semplice su cui ci tocca investigare: il tempo dell’uomo che dorme nel nostro letto, quando non è nel nostro letto. Il tradimento – presunto oppure no – ha notevolmente affinato il nostro modo di condurre le indagini e siamo disposte a tutto: spionaggio telefonico, appostamenti, pedinamenti, inseguimenti in auto con relativi sequestri di patente. Ma non è solo la condotta disdicevole del nostro uomo a metterci in allerta, la nostra vita sembra un film poliziesco anche quando si parla di episodi quotidiani. Se nei gialli il colpevole è sempre il maggiordomo, a casa nostra a lasciare accesa la luce è sempre l’ultimo che è uscito dalla stanza, è la regola. E le domande sono tante altre: chi ha lasciato l’armadio aperto? Le chiavi sulla porta? Chi non ha tirato l’acqua? Chi non ha spento il gas sotto la padella vuota? Chi ha lasciato la lattina vuota in frigorifero? Chi ha ridotto i cassetti in questo stato? Chi ha finito la carta igienica? E il dentifricio? La nostra vita è tutta una domanda, un enigma da risolvere e quello che ci interessa di più non è solo chi, ma perché, il movente è alla base di tutti i casi irrisolti e noi siamo nate per scoprirlo. Ci sono ispettori che devono la loro fortuna ai gadget con cui risolvono le dinamiche, noi non ne abbiamo bisogno, ci bastano le mani che abbiamo, il resto lo facciamo con la testa: pensando. Spesso non c’è una vera ragione che spinge il sospettato ad agire distrattamente, lo fa e basta, ma sappiamo sempre come coglierlo sul fatto, è maldestro, incurante dei piccoli dettagli e sono questi errori, uniti alla mancanza di meticolosità, a dimostrarne la costante colpevolezza sulla scena del crimine. Vivendo con un uomo, abbiamo sempre una cavia a disposizione su cui fare esperienza. Non a caso, anche Sherlock Holmes era affiancato da un compagno di sesso maschile, Watson, perché sapeva di non potersi fidare, era scontato – o sarebbe meglio dire elementare – che prima o poi avrebbe sbagliato e questo era il modo più efficace di tenere allenato il suo istinto da investigatore. Agatha Christie e la signora Fletcher dovevano avere un marito disastrato e dopo tanta esperienza sul campo, sono usciti dei capolavori non indifferenti. Dietro un grande uomo, non c’è solo una grande donna, ma anche un gran casino, che lei stessa riesce sempre a risolvere grazie al suo fiuto infallibile.
Women don’t need training courses, being detectives is second nature to us. We are not simply detectives of nightmares, we are nightmares for the others. We make ourselves loads of questions, curiosity is typically feminine and we know well how to exploit these talents to find out the truth. We always start from the easiest thing to investigate: how the man who is sleeping in our bed spends his time when he’s not sleeping in our bed. Unfaithfulness – real or just presumed- has considerably refined our way to investigate and we are ready to everything: telephone espionage, ambushes, stalking, car chasing and relevant withdrawal of our driving license. But it’s not only the suspect behavior of our man to alert us, our life seems a spy story film even when it’s about daily routines. If in thriller books, the butler is always the killer, at home the light hasn’t been switched off by the last person who has left the room, this is the rule. And the questions are many more: who has left the wardrobe shutters open? the keys in the door lock? who hasn’t flushed the toilet? who hasn’t switched off the cooker? who has left drawers so untidy? who has finished the toilet paper roll? and the toothpaste? Our life is just a series of questions, a mystery to solve and what we are interested in is not only who but why, the reason is at the basis of all unsolved cases and we were born to solve them. There are detectives that are famous thanks to the gadgets they use to solve the cases, we don’t need any of them, we just need our hands and our mind: we think. Even there’s not always a reason because the suspects are careless we always know to discover the truth, the suspects are always clumsy, fumbling, they don’t care about details and these mistakes, combined to lack of precision, to demonstrate guilt. Living with men, we always have test subjects at our disposal to gain experience. Not by chance even Sherlock Holmes had a man as an assistant, Watson, as he knew he couldn’t trust, it was obvious – or better elementary– that sooner or later he would have made a mistake and this was the best way to train his detective instinct. Agatha Christie and Mrs. Fletcher should have had a disaster husband and after so much direct experience on the field, masterpieces were born. behind a great man there’s not only a great woman, but also a great mess that she is always able to solve thanks to her unrivalled instinct.
Salopette: PULL & BEAR
Shirt: VERSACE
Earrings: MOSCHINO
Sandals: DOLCE & GABBANA
Bag: MOSCHINO