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Ammetto che il mio arrivo a Parigi non è stato dei migliori, un po’ perché ero stanca e affamata, ma sopratutto perché, una volta entrata in camera, la mole importante dei miei bagagli era troppo importante per l’armadio a disposizione. Chi mi conosce bene, sa che in queste circostanze divento molto poco paziente… Mi hanno cambiato stanza tre volte e anche se il guardaroba dell’ultima offerta era più grande, era comunque troppo piccolo per me. Ultimatum: o noi o i bagagli! Alla fine dopo aver cenato e dormito le cose sono andate migliorando… Dopo essermi chiesta come si possa sopravvivere qui senza burro, ormai usato anche in forma gassosa, e come mai, durante la Rivoluzione Francese, i parigini abbiano preferito prendere la Bastiglia invece del bidet, nato in Francia nel 1700 poi abbondanato, sono riuscita a sistemare ed eccomi qui! La mia prima giornata a Parigi è stata meravigliosa, una passeggiata nella mia via preferita, Avenue Montaigne, seguita da un pranzo delizioso in un ristorante che vi consiglio: Avenue, sempre gestito dallo staff del Costes, una piccola tappa in Rue Cambon 31, a cui dovrò assolutamente dedicare un post, e per finire in bellezza, il mio amico Francesco Ballestrazzi mi ha raggiunto in albergo per consegnarmi un suo cappello che indosserò oggi per un evento a me molto caro… Cosa mi avrà portato e dove andrò lo scoprirete presto, ma nel frattempo dedico questa vecchia canzone, La vie en rose, che è un po’ il simbolo musicale di questa città, al mio piccolo principe, che al contrario di me, è molto paziente e mi ha accompagnato in questo viaggio per festeggiare il suo compleanno.
I have to say that my arrival in Paris was not exactly perfect I was tired and hungry and, above all, once in my hotel room the incredible bulk of luggage I had was a little bit too much incredible for the closet. Those who know me also know that in these circumstances I really lose my patience… They changed my room three times and even if the closet in the last room they offered was bigger it was still too small for me. Ultimatum: me or the luggage! After a good dinner and a good sleep things started to go better… I asked myself how it’s possible to survive here without butter, considering that they use it in any form and nature and why, during the French Revolution, Parisians opted for the Bastille instead of the bidet, that was invented in France in 1700 but not used by the French, I managed to settle everything and here I am! My first day in Paris was absolutely wonderful, a stroll in my favourite street, Avenue Montaigne, followed by a lunch in a lovely restaurant that I highly recommend: Avenue, one of Costes staff place, a stop in Rue Cambon 31, to which I will surely dedicate a post, and last but not least my friend Francesco Ballestrazzi who joined me at the hotel to give me one of his hats that I’ll wear today for a very important event… stay tuned to find out where I’m going and what I’m wearing, meanwhile I dedicate this old song, La Vie en Rose, the symbol of this city, to my little prince who, unlike me, is extremely patient and is here with me in Paris to celebrate his birthday.