o non so come mi immaginiate, ma ho pensato che fosse divertente chiarirvi come sto combinata. #NelCasoInteressasse. Che poi uno si immagina la scrittrice gnocca tipo Carrie che si mangia le ciliegie e non ha mai un problema con la ADSL, ma nella vita vera le cose vanno in modo diverso. Io: Johnny Depp in The Secret Window.
Vestaglia di velluto, capelli arruffati e barba incolta. Siamo diversi solo perché non porto gli occhiali – ho dieci decimi. La scrittrice gnocca gira per casa in lingerie rosa pastello continuando a mangiare le sue ciliegie. Io invece no. Mi imbottisco di biscotti con la mia vestaglia di pile. In realtà sono tre: una fucsia a pois, una azzurra con gli smile e una bianca di m&m’s. Intercambiabili. Vista da dietro sembro E.T.
La scrittrice gnocca si sente sazia con due cestini di ciliegie. Io non mi sento sazia neanche dopo essermi ‘sfracanata’ un vasetto da 950 grammi di Nutella. Un piccolo capriccio infrasettimanale dopo mezza settimana di stenti e privazioni. – Ci sta. Scrivo di notte. Gli scrittori sono predatori notturni a caccia di idee. E le idee sono come le lucciole: al buio si vedono meglio.
Le bimbe si addormentano, mio marito perde i sensi sul divano, e Boy continua a portarmi il suo pupazzo da lanciare. Cento volte. Sviene sul tappeto e quando sono pronta a dedicarmi al mio articolo, arriva Donna Sissy: la gatta. Dentro è una micia, fuori è una pantera sottosviluppata. Nessuno sa darle un’età. Si mantiene fresca e giovane con la caccia grossa: lepri, fagiani, anatre. Le lucertole solo al tramonto durante l’happy hour. Sembra incinta, ma è solo un po’ massiccia. Sale sul divano, mi punta come una preda e io abbasso lo sguardo rassegnandomi al mio destino: il pane sulla pancia. Affonda i suoi artigli sulla coltre di adipe che ricopre gli addominali facendomi sussultare. La reggo giusto tre/quattro secondi, poi la scanso un pochino e comincio a scrivere. Anzi no. Prima devo recuperare il mio kit di sopravvivenza per la notte: yogurt greco, noci, caffè e una tisana rilassante che azzeri l’effetto della caffeina. 🙈
La cosa più difficile è pescare l’idea, leggere nella mia mente macchiavellica e tradurre il contenuto. I pezzi che mi vengono meglio sono quelli che fanno ridere e ho cominciato a scriverli da piccola. Anche le mie figlie ogni tanto me lo dicono: “mamma forse hai sbagliato. Forse dovevi andare a Zelig!” 😍😂
Comunque è vero. Mi piace far ridere le persone. Detto questo, ora vado a scrivere davvero, altrimenti domani non ho niente da farvi leggere.
Illustrazione: Valeria Terranova