ieci, nove, otto, sette… e in quei sei secondi che segnano il passaggio tra passato e futuro, non ti passa davanti solo l’anno a cui stai per dire addio, ma tutta la vita.
Le bollicine di vino saltellano nel bicchiere che hai tra le mani, la mezzanotte si avvicina e tu non vedi l’ora di cambiare tutto. Da domani sono un’altra, da domani vita nuova: leggo libri studio canto, gioco a tennis e a ping pong. Vedo amici, incontro gente, vado in centro, faccio spese e mi giro la città. Organizzo passeggiate vado al cinema con tutti, pianto fiori, gioco a scacchi, colleziono francobolli, compro un pesce, un cane e un gatto… giusto per citare la Carrà. Non fai in tempo a brindare sul cadavere dell’anno passato che già ti vedi come il fuoco d’artificio che ti ha appena lasciato a bocca aperta: una scia, un puntino, un’esplosione, uno spettacolo. Continui a fissarlo con ammirazione e pensi: stavolta il botto lo faccio anch’io. E allora com’è che ogni anno la storia si ripete? Non sarà che hai sparato troppo alto? Che pretendi troppo da te stessa? Tenti di cambiare le abitudini che ti vanno strette dimenticando quanto ti fanno sentire comoda, un po’ come succede con il maglione di tre taglie più grande che hai comprato alle superiori da cui non riesci a separarti. Quello che ti avvolge di uno strato convenzionale fatto di tradizione accettata, ma assolutamente privo di originalità. Se sacrificassi l’affetto per ciò che già conosci, ti accorgeresti del fascino che si nasconde dietro ciò che ancora è da scoprire. Forse non è facile unire logica e immaginazione, ma se continui a fare quello che hai sempre fatto, continuerai ad ottenere ciò che hai sempre avuto. Le cose non cambiano da sole, siamo noi a cambiarle, basta solo un po’ di coraggio, spirito di avventura e un pizzico di fortuna. Succederà che quel maglione nell’armadio sarai proprio tu a decidere di non metterlo più.
Illustrazione: Valeria Terranova