Pronti? Partenza…Via! Dopo aver visto ed essermi innamorata del film RUSH, ho deciso di dedicargli un post…Per farlo a modo mio, indossare semplicemente una tuta che assomigliasse a quella ignifuga da Formula Uno e fotografarmi dentro e accanto a una Ferrari, con tanto di casco sotto al braccio, non era abbastanza! Sotto certi aspetti, Vita e Formula Uno non sono poi tanto diverse…Se il pilota studia il circuito di una pista, ne immagina ogni singola curva e decide preventivamente come farla, che marcia usare e a quale velocità, nella vita vera, non facciamo forse lo stesso? Non ragioniamo anche noi sull’organizzazione della giornata, nel tentativo di evitare errori per guadagnare tempo e incastrare tutto? E quante volte ci è successo di dare di stomaco a causa della strizza e della tensione, prima di un incontro, di un appuntamento importante o di un’interrogazione? A noi non capita di preoccuparci per una curva da percorrere a 300 Km/h, ci basta superare l’ostacolo per riuscire a dare una svolta e l’unica velocità con cui facciamo i conti, escluso quella che controlliamo per non farci strappare la patente, è quella con cui prendiamo decisioni quando ci troviamo di fronte a un bivio, cercando di azzeccare la strada giusta. Ma la Formula Uno, che così si chiama perché si attiene a un insieme di regole e limitazioni che riguardano macchine e piloti, non ha meno rischi rispetto alla vita vera. In una corsa automobilistica, Niki Lauda ammette un “20% di rischio, non un punto di più”, ma lui stesso è la dimostrazione che quando entrano in gioco i sentimenti, nel suo caso lo spirito di competizione, non sempre si ha la lucidità di calcolare con attenzione pro e contro e quando questo succede è molto di più ciò che rischiamo. Forse ci sentiamo più bradipi che piloti professionisti, ma inconsciamente, anche noi, viviamo ogni giorno come se fosse l’ultimo, per non avere rimpianti, non dando nulla per scontato…La vita è come una corsa, ma non ha una formula, siamo solo noi, con l’esperienza, a collaudare noi stessi e i mezzi a disposizione e non è certo la macchina a fare la differenza, soltanto il pilota che scegliamo di essere.
Ready? Steady…go! After having watched and fallen in love with the movie RUSH, I’ve decided to dedicate a post to it…To do it my way, simply wearing a suit that could look like the Formula One fir-proof suit and doing the shooting while sitting into a Ferrari, with a helmet and so on wouldn’t have been enough! For some aspects, Life and Formula One racing are not different…if a pilot studies the track, imagining its curves and how to drive, which gear to use and at which speed, in real life, don’t we do exactly the same? Don’t we organise our daily routine to avoid mistakes and save precious time? And how many times has it happened to feel sick due to fear and pressure, before a meeting, a business interview and the like? We are not bothered by curves to drive at a speed of 300 km/h, we just want to overcome the obstacle and turn and the only speed we deal with, except for speed limits, is that we use to make decisions when we face a cross-roads trying to get the right way. But Formula One, an ensemble of rules and limits regarding pilots and cars, is as risky as life. During a motor race, Niki Lauda accepts 20% of risk, no more than that”, but he is the evidence that when emotions get in the game, in his case competition, it’s not always possible to be rational and calculate pros and cons and in this case we end up risking more. Perhaps we consider ourselves more like sloth bears than professional pilots but, unconsciously, we live like it was the last day of our life, no regrets, nothing given for granted…life is like motor racing but it doesn’t have a formula, it’s all on us, we are the only one who can fine tune our means, it’s not the car we drive but the pilot we choose to be that makes the difference.
Suit: MOSCHINO VINTAGE BY ROSSELLA JARDINI
Shoes: JIMMY CHOO
Bag: EMANUEL UNGARO
Sunglasses: PORSCHE
DEDICATO ALLA SIGNORA NUVOLARI