Text by CLAUDIA MORETTI
n un’epoca lontana lontana, c’era una principessa imprigionata nel suo castello a causa dalle aspettative severe di un’ossuta matrigna. Il reame era in crisi a causa delle tante guerre e dell’assenza di un re che fosse all’altezza di governare. Per questo motivo, la vecchia matrigna voleva che la principessa sposasse un principe facoltoso e determinato. Ella, però, era innamorata del capo delle guardie: un muscoloso combattente dagli occhi azzurri come il ghiaccio. Così, passeggiando tra i giardini di peschi che circondavano il castello, soleva nascondere missive per il suo amato tra le fessure del muro di cinta. Il capo delle guardie ricambiava l’amore principesco e, per sentirsi all’altezza di tale privilegio, decise di ordire un piano… “Continua tu” diceva mia nonna. E io continuavo, accoccolata vicino al fuoco del camino, perdendomi tra i suoi occhi dolci e curiosi. Mia nonna era una donna colta e lo dimostrava ogni storia che riusciva a inventare. Oggi, mentre osservo le linee spezzate delle pietre di questo muro di cinta, mi sento sommersa da quel ricordo. Mia nonna se ne è andata da anni, ma solo dopo avermi aiutata a trovare mille lieto fine per quella fiaba. Con ciò che rimane della mia fede infantile, sono convinta che se mi mettessi a cercare tra quelle fessure, troverei una lettera di quella magica donna: mia nonna.
A long time ago, there lived a princess made prisoner in her own castle due to the severe expectations of her bony stepmother. The realm was going through a time of depression caused by the numerous wars and by the absence of a king able to reign. For this reason, the old stepmother wanted the princess to marry a wealthy and determined prince. But the girl was in love with the head of the guards: a muscular combatant with eyes as blue as ice. So, while walking among the gardens of peach trees surrounding the castle, she was used to hide letters to his lover amidst the cracks on the fencing wall. The head of the guards reciprocated her princess love, and, in order to feel up to such privilege, he decided to weave a plot… “You go on now” would my grandma say. And I would continue, cuddled near to the fireplace, getting lost in her sweet curious eyes. My grandmother was a cultured woman and she would show it in every single story she could make up. Today, while observing the cracks on this fencing wall, I feel submerged in that memory. My grandmother has left us years ago, but only after having helped me find a thousand happy ending for that fairy tale. With what remains of my childish faith, I am positive that if I started searching amidst the cracks of that fencing wall I would find the letter of that magic woman: my grandmother.
Trousers: M MISSONI
Top: GUARDAROBA
Sandals: LE CAPRESI
Bag: VALENTINO
Eyewear: CELINE