Se t’innamori di un uomo a prima vista, non puoi correre da lui, guardarlo negli occhi e dirgli: “Ehi, ciao ciccio, sai che mi piaci?” Sarebbe troppo diretto, troppo spudorato. Lo cerchi su Facebook e se non lo trovi lì, sguinzagli la tua migliore amica che è meglio di un agente segreto della CIA e le chiedi di trovare informazioni sul suo conto: nome, età, situazione sentimentale e bla bla bla. Ma con una scarpa, una borsa, un vestito o qualsiasi altro oggetto del desiderio è diverso, te lo trovi di fronte e vorresti teletrasportartelo addosso all’istante, lo agguanti, lo tocchi, lo stringi e chi se ne frega della sfacciataggine. Le sole informazioni che ti servono sono scritte nel cartellino che gli sta appeso: taglia e prezzo. Sulla prima puoi chiudere un occhio, se è troppo grande puoi farlo stringere, se è troppo piccolo puoi strizzartici dentro con sofferente indifferenza, ma sul prezzo no, perché è lui a stabilire la compatibilità di carattere, se è troppo costoso non puoi fare un bel niente. Chanel aveva colpito la mia attenzione molti anni fa, ricordo che poteva essere il 2002 quando entrai nella boutique di Roma per vedere da vicino la sua borsa Walkman. Ero vestita da turista e forse non avevo neanche l’aria di chi fa sul serio, ma feci il mio ingresso ugualmente e con tanto di scorta: la commessa non mi lasciò sola un secondo. Non credo volesse seguirmi negli acquisti, aveva intuito che non potevo permettermi niente di ciò che era esposto, ma volle farmi comunque compagnia o forse stava solo cercando di tenermi d’occhio per paura che arraffassi qualcosa. Uscii, sospirai, sbavai un altro po’ sulla vetrina e continuai il mio giro per la città, lasciando i miei pensieri nel luogo da cui mi ero appena allontanata. Sapevo che Chanel ed io potevamo vivere felici e contenti, ma quella storia della compatibilità ci avrebbe dato filo da torcere. Passarono altri 4 anni e decisi che era giunto il momento di fare la prima mossa, volevo nel mio armadio qualcosa che avesse il suo nome e se da qualche parte dovevo cominciare, pensai che un sandalo poteva essere un ottimo inizio. Roma, dovevo chiamare il negozio di Roma, spiegare al telefono cosa volevo, descriverlo nel dettaglio, sapere il prezzo e capire se il mio amore poteva essere ricambiato. Quando trovi il numero di telefono di quello che ti piace, lo chiami anche solo per sentire la sua voce e il cuore ti batte all’impazzata, quella telefonata mi ricordava quel momento, ma invece di riattaccare, andai avanti. “Buongiorno, mi chiamo Enrica Alessi, senta, ho visto sull’inserto delle sfilate di Vogue un sandalo infradito, basso, bicolore e dalla foto sembra che abbia un calzino stretto alla caviglia, porto un 38, chiedevo se lo avete a disposizione.” Ebbi l’impressione che chi voleva riattaccare fosse la commessa dall’altra parte del telefono, ma rispose, non come avrei voluto, ma rispose. “Buongiorno, lei è una nostra cliente?” “Non ancora, ma mi piacerebbe diventarlo, se lei potesse dirmi il prezzo e controllare la disponibilità del numero…” “Può fornirmi il codice della calzatura per verificare la giacenza a magazzino?” – Codice? Ma che ne so io del codice! Le ho descritto il sandalo, che cavolo vuole ancora? – “No mi dispiace, io ho solo questo giornale di Vogue e nient’altro. Ma è semplice, è quella della sfilata, la indossano quasi tutte le modelle, ha capito di quale sto parlando?” “Mi spiace, ce ne sono tantissime, deve recuperare il codice che è sul catalogo, senza quello non posso aiutarla.” – Aiutarmi? Si tu dovresti aiutarmi, aiutarmi a diventare cliente, aiutarmi a trovare il sandalo dei miei sogni, aiutarmi ad avere nell’armadio almeno una cosa che porta inciso il nome di Chanel. Sono io che sto chiedendo a te, come puoi chiudere una conversazione chiedendo a me un codice? Un codice che sta su un catalogo che io non ho mai ricevuto perché non sono ancora cliente. – Chiamai Milano, cercando di non farmi cogliere impreparata sulla faccenda “codice”. ” Buongiorno, mi chiamo Enrica Alessi, ho visto sul catalogo un sandalo infradito, basso, bicolore e dalla foto sembra che abbia un calzino stretto alla caviglia, porto un 38, chiedevo se lo avete a disposizione. Al momento non riesco a recuperare il codice che dovrebbe servirle per verificare la giacenza in magazzino, ma sono sicura che lei sa perfettamente a quale sandalo mi riferisco…” “Si signora, certamente, è quello dello sfilata, lo indossano quasi tutte le modelle.” – Meno male che non sono io la scema, l’altra mi aveva detto che ce n’erano tantissimi – “Lo immaginavo, quindi può controllare se ha un 38 a disposizione?” “Mi dispiace signora, purtroppo abbiamo la lista d’attesa per quel sandalo, sono tutti prenotati.” – E’ uno scherzo, non ci credo, voglio diventare una cliente Chanel e non ci riesco, almeno proviamo a capire se possiamo essere compatibili. – “E’ un vero peccato, lo immaginavo, è davvero un sandalo favoloso e scommetto che non ha nemmeno un costo eccessivo, sbaglio?” “No, infatti, il suo prezzo è di 690 euro.” “Immaginavo anche questo, la ringrazio ancora per la gentilezza, a presto.” – Dicesi costo eccessivo quel costo che non riesci a sostenere, manco se prelevi dal libretto di risparmio che mamma e papà ti hanno aperto quando sei nato, tutti i tuoi risparmi di bambino e i soldi accantonati per battesimo, comunione e cresima. Al contrario, dicesi costo non troppo eccessivo quel costo che riesci a sostenere se prelevi tutto quello che hai risparmiato in una vita. E anche se quello che avevo nel mio povero libretto al portatore mi bastava appena, volevo quel sandalo e avrei trovato il modo di averlo ai miei piedi. Chiamai Palermo e Bologna, ma anche qui non riuscì a portare a casa il risultato. Mi rimaneva Torino. Edmondo De Amicis ci aveva ambientato il libro “Cuore”, un motivo doveva esserci. ” – Nel frattempo, non chiedetemi come, ma avevo recuperato il codice – Buongiorno, guardi ho chiamato tutte le boutique d’Italia, mi mancate solo voi…” – Silenzio, oddio cosa ho detto? Questa riattacca. – “Buongiorno, mi dica.” – No, non ha riattaccato – “Mi chiamo Enrica Alessi, ho visto sul catalogo un sandalo infradito, basso, bicolore e dalla foto sembra che abbia un calzino stretto alla caviglia. Il numero di codice è…scusi, può scriverlo?” “No, non importa, ho capito di quale stiamo parlando.” “Insisto, mi perdoni, vorrei che non si sbagliasse…” “Signora, è semplice, è quella della sfilata, lo indossano quasi tutte le modelle, è il G25148 X01000 C2761 di pagina 6?” – Cazzo, anche la pagina, merda, e che ne so io della pagina? – “Mi faccia controllare, sa ce ne sono tantissimi, dunque, si è il G25148 X01000 C2761 da 690 euro, la pagina non la ricordo, ma è lui, è lui senza dubbio, Ora, la prego, non mi dica che c’è la lista d’attesa per averlo?” “Lo abbiamo disponibile, che numero le serve? “Un 38.“”38C?” – Dammi la A, la B, la C, dammi quello che ti pare, basta che me lo fai pagare e che me lo spedisci. – “Si, si 38C”. Andai in posta e compilai il mio primo vaglia postale – dopo aver prelevato tutto quello che era prelevabile dal mio libretto di risparmi – pagai e dopo qualche giorno, la mia prima scatola nera con logo bianco arrivò. C’era sopra una camelia di stoffa e la carta che avvolgeva i sandali era stata profumata con N5. Anche il sandalo era perfetto ed era anche più bello dal vivo, ero felice. Questa è la storia che racconto ogni volta che mi chiedono come ho iniziato a comprare Chanel e come mai a Torino. Ora lo sapete. Chanel e io non siamo perfettamente compatibili, ma nessuna coppia lo è e a noi sta bene così.
If you fall in love with a man at first sight, you can’t run towards him, look into his eyes and say: “Hey, honey, don’t you know that I fancy you?” It would be too straight, too shameless. You can search for him on Facebook and if you can’t find him there, you set your best friend on his tracks as she’s better than a CIA secret agent to find the following information: name, age, single or not and so on. But with shoes, bags, clothes or any other fashion object of desire is totally different, you see it and you’d like to have it, you can grab it, touch it and who cares about being shameless. The information you need about it is clear and simple: size and price. On the first one you can stretch a point, if it’s too big you can make it smaller, if it’s too small you can try and fit into with suffering indifference but you can’t avoid the price matter, the price tells you if you and the object are compatible and if it’s too expensive you can do nothing about it. Chanel captured my attention many years ago, perhaps it was in 2002 when I got in the boutique in Rome for the Walkman bag. I was dressed as a tourist and I didn’t look as one who would have bought it but I got in and the sales assistant literally tailed me. I don’t think she wanted to assist me during my shopping as she realises I couldn’t afford anything there but she decided to stay by me or simply she was afraid I could have stolen something. I got out of the store, sighed a craved in front of the window and then kept on strolling around with that fixed idea in my mind. I knew that Chanel and I could have lived happily forever after but that issue of compatibility was an obstacle to our love. Other 4 years went by and I decided it was time to make the first step, I wanted a Chanel in my wardrobe and I thought a pair of sandals could have been the right piece. Rome, yes, I had to call the boutique in Rome and explaining what I wanted, ask for the price and find out if my love was reciprocal. When you get the number of the chap you fancy, you call it even just to hear his voice and you heart beats so fast, that phone call reminded me that moment but I didn’t hang up and I said: “Good morning, my name is Enrica Alessi and on Vogue fashion show special, I saw a flat sandal, bi-colour and with a kind of sock around the ankle, I’m a 38 and I’d like to know if you have it in store.” I had the impression that the sales assistant would have hanged up but she replied, not as I loved to but she did: “Good morning, are you one of our customers?” “Not yet but I’d love to and if she would be so kind to tell me the price and check if my number of available…” “Can you please tell me the item code so I can check our stock?” – Code? I don’t know any code! I explained the sandal in detail what can I do more than this? – “No, I’m sorry I’ve just seen it on Vogue magazine but I think it’s not difficult to find as all models during the show wore that sandal, have you seen it ?” “I’m sorry, we have so many shoe models, you must find the code that is on the catalogue as with no code I can’t help you.” – Help me? Yes, you should help me, help me to become one of your customers, help me to find the sandals I long for, help me to have a Chanel piece in my wardrobe. I’m asking you how can you ask me a code? A code written on a catalogue I don’t have as I’m not one of your customers yet. – I called the store in Milan and I was prepared to face the “code” issue. ” Good morning, my name is Enrica Alessi and on Vogue fashion show special, I saw a flat sandal, bi-colour and with a kind of sock around the ankle, I’m a 38 and I’d like to know if you have it in store. At the moment I can’t find the item code you need to check if it’s in stock but I’m sure you perfectly know what model I’m talking about…” “Yes, Madam, it’s the fashion show sandal and all models wore it during the catwalk”. – At least I’m not an idiot, the other sales assistant told me there were so many”- “Sure and can you please check if you have a 38 available?” “I’m sorry Madam but there’s a waiting list for that sandal and it’s complete.” – You’re joking, I can’t believe I want to become a Chanel client and I can’t, at least I’d like to know if we are compatible. – “It’s a pity, it’s really fabulous and probably it doesn’t even cost a fortune, does it?” “No, you’re right, it’s 690 Euros.” “Oh well, I thank you for your kindness and attention, bye.” –A fortune means an amount of money you can never ever have even if you collect all money present on the bank account that you mum and dad opened for you when you were born and including all gifts your family gave to you on important occasions. On the contrary, a sum which is not a fortune is an amount you can have if you collect all the savings of your life. And even if that poor bank account was just enough for the sandals, I wanted them and that was all. I called the stores in Bologna and Palermo but with no success. The only left was the boutique in Turin. The writer Edmondo De Amicis chose that city for his masterpiece, “Cuore” (Heart) and there should have been a reason– Meanwhile, don’t ask me how, I had managed to find the item code – “Good morning, I called all boutiques in Italy, you’re the only one left…” – Oh my God, what the hell I said? She will hang up for sure. – “Good morning Madam, how can I help you?” – No, she didn’t hang up – ” “My name is Enrica Alessi and on the catalogue I saw a flat sandal, bi-colour and with a kind of sock around the ankle. The item code is…could you please write it down?” “It doesn’t matter Madam, I perfectly know what sandals you’re talking about” “Sorry if I insist but I would like to be sure you don’t get wrong…” “Don’t worry Madam, it’s easy, all models wore it during the show, is it number G25148 X01000 C2761 on page 6 of the catalogue?” – Fuck, even the page, I don’t have a clue about the page- “Let me check please as there are so many, yes, it’s G25148 X01000 C2761 at 690 Euros, I can’t remember the page number, but that’s it, now please don’t tell me there’s a waiting list to have it..” “It’s available in store Madam, what size are you?” “38.“”38C?” – A, B or C, who cares, I just want to pay it have get it delivered asap. – “Yes, 38C”. I went to the post office, filled in the money order – after having collected all money on my bank account – paid and after a few days, my first black box with white logo arrived. There was a camellia on it and the paper wrapping the sandals scented of Chanel N5. The sandals were perfect, better than I imagined, I was happy. This is the story I tell every time they ask me how I became a Chanel client and why I chose Turin. Now you know. Chanel and I are not 100% compatible but no couple on earth is and we both love this way.