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12 Feb

M’ama o non m’ama?

ENRICA ALESSI SCRITTRICE

Q

uante margherite si sono sacrificate in nome dell’amore? Come se sto povero fiore, dopo essere stato mutilato, potesse davvero rispondere alla solita vecchia domanda: m’ama o non m’ama? Che poi, se per sfiga la margherita nasce con un numero pari di petali, prima di morire, deve pure ritenersi responsabile di un inconsapevole verdetto negativo, che getta la donna innamorata nelle più cupa delle disperazioni. Certo non sarà questo a fermarla, lei ha bisogno di sapere se è corrisposta oppure o no e siccome non ha il coraggio di chiederlo direttamente all’interessato, la fase successiva prevede di rompere i coglioni all’amica del cuore, che, nel tentativo d’interpretare pensieri, parole, opere o missioni della preda in questione, finisce anch’essa per dare un responso insensato e farla finita. Se la margherita, l’amica del cuore – e qualche intercettazione sui social – non riescono a soddisfare la curiosità della donna indecisa e innamorata, lei passa alla fase C del piano – che più o meno equivale all’ultima spiaggia – il regalo di San Valentino. Se per ogni regalo è previsto un pretesto, allora San Valentino è forse il migliore, perché offre il mezzo con cui dichiararsi e scoprire davvero se l’altra parte ama o non ama. Nessun uomo rifiuta un regalo, ma il suo accettarlo non sempre significa corrispondere l’amore sperato. Quando succede, la donna, ora triste e delusa, si accorge che non è una risposta qualsiasi quella che si aspettava, ma la sola che non ammette negazioni. E con chi prendersela se non con questa dannata ricorrenza? San Valentino, un martire, che per la causa si sacrifica volentieri – come la margherita e l’amica del cuore. 

How many daisies have been sacrificed in the name of love? As if this poor little flower, after having been mutilated, could really answer the same old question: loves me or loves me  not? And then, if by chance, the daisy was born with an even number of petals, before dying in suffer, will also be responsible for a negative verdict that thrown the woman in love into the darkest despair. For sure, this won’t stop her, she needs to know if her love is corresponded and as she doesn’t dare asking him directly, the following step is to stress her best friend who, in a trial to interpret her thoughts, words, what she has done and what she hasn’t ends up giving another negative verdict to put an end to it.  If the daisy, the best friend – and a few bugs on social networks – can’t manage to please the curiosity of the insecure and loving woman, she chooses the C plan – which more or less is the last resort – Valentine’s Day gift.  If any gift needs an occasion, then Valentine’s Day is perhaps the best as it is the way to reveal your love and find out if he loves you or not. No man on earth will ever refuse a gift but the acceptance doesn’t mean corresponded love. When it happens, a woman, sad and disappointed, understands it wasn’t an answer she was waiting for but the only possible answer, that which can’t admit denial. And who is to blame if not this damned celebration? Valentine’s Day, a martyr, who sacrificed for this – just like a daisy and a best friend.

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