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10 Ott

Face to face with Michael Thoms

MICHAEL THOMS CREM BLOG

Quando chiedono a Crem’s Blog: cosa ami di questo lavoro? Io rispondo: intervistare l’anima che sta dietro un prodotto, se poi si parla di quella di brillanti designer emergenti con una grande voglia di fare e di mostrare al mondo ciò che sanno fare, beh confesso…questo non ha prezzo. Ma l’intervista in questione non è la mia, ma quella che abbiamo fatto a Michael Liboni, mente creativa di MICHAEL THOMS. Il nuovo brand di streetwear-over ha già conquistato gran parte della “critica” e pare  che questo sia solo l’inizio! La parola, dunque, al protagonista di questa giovane avventura che ci racconta com’è cominciata. Ciao Michael, partiamo dal nome del marchio, una parte direi che è presto svelata, sei tu…e il resto? Dietro questo progetto siamo in tre: io, Tommaso Martella ed Emilio Brunazzi. In questo mondo l’immagine è tutto e anche il nome vuole la sua, ci serviva qualcosa che avesse un bel suono, che incuriosisse, così abbiamo americanizzato Tommaso in Thoms e abbiamo aggiunto la scritta giapponese che significa collezione. Gran parte del mio cuore è in Giappone, dove ho passato diverso tempo, e volevo una sorta di simbolo da portare con me. Come nasce MICHAEL THOMS ? Un sogno di mezza estate?!? Beh, certamente un’idea nata ad agosto scorso ci ha portato dove siamo oggi. Tutto è cominciato dal desiderio di voler esprimere un mondo in un certo modo…quello della moda secondo il nostro gusto.Lo streetwear è stato lo strumento, le stampe il modo con cui poterci esprimere. Volevamo trasmettere un senso di energia e, come in un campo magnetico, rappresentare il lato positivo e quello negativo. Da una parte la calma, la tranquillità del mare, il paese in cui sono nato è una grande fonte d’ispirazione, dall’altra la frenesia, il frastuono della città e il suo delirio. Insieme a Marco Architetto, il graphic designer che ci segue, abbiamo studiato i tessuti e materializzato questa idea…è servito un anno, ma l’inizio è incoraggiante, il nostro marchio è stato comprato da importanti negozi italiani, tra cui AntonioliL’Inde Le Palais e Luisa Via Roma a cui abbiamo dato una stampa in esclusiva, siamo soddisfatti! E al giorno d’oggi, trovare neo designers soddisfatti non è certo comune, qual è il segreto del vostro successo? Esperienze di vita passata. La moda è sempre stata una sorta di esigenza per me, quando avevo 18 anni ho lasciato la mia famiglia, il paese in cui avevo vissuto da sempre e sono partito per Milano, non avevo garanzie e nemmeno grandi aspettative, ma solo il forte desiderio di far parte di questo mondo. Conobbi uno stylist importante di Vogue e iniziai a lavorare come modello per l’agenzia I Love. Ho sfilato per i marchi più famosi, ho partecipato a importanti campagne mondiali, come quella di Philipp Plein con Lindsay Lohan, che mi hanno dato grande visibilità. Devo ringraziare il mio passato e questa fantastica esperienza che mi hanno permesso di capire il fashion system e le dinamiche complesse che stanno dietro a questa grande industria…queste sono le cose che è necessario sapere se si vuole intraprendere la carriera di designer. Capacità e passione servono sicuramente, ma un giovane stilista deve affrontare grandi investimenti e se non si conosce il modo in cui investire, il rischio è troppo alto. Se non avessi vissuto questa parte di vita, oggi non sarei qui, l’esperienza mi è servita più di tutto, insieme ai contatti e alla capacità di propormi in un certo modo. Sei d’accordo con me, quindi, se dico che l’Italia non è un terreno molto fertile per uno stilista che desidera crescere? Assolutamente si ed è un vero peccato. Siamo conosciuti in tutto il mondo per il nostro gusto, per il nostro made in Italy, abbiamo concorsi che cercano di aiutare i giovani talenti, ma questo non basta. Le fiere in cui ci si dovrebbe esibire per presentare un nuovo prodotto sono poco considerate, troppi espositori e pochi visitatori, la visibilità è praticamente nulla. Questa è la ragione per cui talenti brillanti rimangono sconosciuti, perché non hanno ben chiari sistema e dinamiche e nessuno si preoccupa di far conoscere loro questi aspetti fondamentali. Cosa manca oggi nella moda? Una volta c’era un’entità di mercato, gli stilisti creavano per il gusto di farlo, ora pensano solo all’esigenza di mercato, rivisitano una moda per poterla vendere; troppo spesso vanno avanti marchi assolutamente commerciali che non propongono niente di nuovo e non viene, invece, riconosciuto alcun merito a chi cerca di fare qualcosa di diverso. Il tuo stilista preferito? Ce ne sono diversi, sicuramente Giorgio Armani con cui ho avuto il piacere di lavorare. Ammiro la sua forza, la sua dedizione, è un esempio di classe italiana. Trovo fantastico che, tra una sfilata e l’altra, voglia ancora trovare il tempo per dedicarsi alle vetrine della sua boutique di Via Manzoni. Quando ho visto Valentino: The Last Emperor, la pellicola che racconta gli ultimi due anni di attività dello stilista, mi sono commosso, non tanto per il vero protagonista, quanto più per il rapporto che esiste tra lui e Giancarlo Giammetti. E il tuo neo designer preferito? Sicuramente Giacomorelli. Giacomo è quasi una divinità per me , anche se ha una visione della moda molto diversa dalla mia, molto più sofisticata. Hai già pensato di creare una linea femminile? La donna non è semplice, ma ci stiamo lavorando, ci stiamo preparando per questo grande universo e per la prossima primavera estate avremo una versione MICHAEL THOMS solo per lei! E il bello di questo lavoro è proprio questo, una volta terminata una collezione, ce n’è già una che aspetta di essere creata, un continuo movimento di idee, pensieri, valutazioni, una continua evoluzione. Caro Michael, siamo arrivati all’ultima domanda: sogno nel cassetto? Continuare a fare esattamente ciò che faccio ora…questo è il mio posto e sono felice!

When people ask Crem’s Blog: what do you love best in your job? I answer: discovering the soul behind a product, if then we’re talking of brilliant emerging designers with a strong will to do and show something new, well, I must confess…this is priceless. The interview we are dealing with today is that with Michael Liboni, MICHAEL THOMS creative mind. The new streetwear-over brand that has already conquered “critics” but this is only the beginning! Let’s make the protagonist of this new adventure talk and tell us how everything started. Hi Michael, let’s start from the brand name, a part of it is easy to guess and it’s you…what about the rest? There are three people behind this project: Tommaso Martella, Emilio Brunazzi and I. In this world dominated by the image, names play an important role too, we needed something which could sound good and appealing so we translated Tommaso into the American Thoms and we added a Japanese writing that means collection. A part of me is still in Japan, a country where I spend years and I wanted a sort of symbol of it with me. How did MICHAEL THOMS started? A midsummer night dream?!? Well, the idea came out last August and it has brought us here today. Everything started from the desire to express a certain world in a certain way…fashion according to our style. Streetwear was the tool and prints our way to express our creativity. We wanted to express energy, as if a magnetic field with the positive and negative pole. On one side, the peace and serenity of the sea, the town where I was born as a great source of inspiration, on the other side, the frantic city life. Together with Marco Architetto, the graphic designer of the project, we studied different fabrics and created this idea…it took us a year to do this but we are very happy as our collection is now present in some of the most important fashion stores in Italy such as AntonioliL’Inde Le Palais and Luisa Via Roma to which we dedicated a special exclusive print, we are really proud! And nowadays finding new designers who are satisfied and happy is not an easy task, what’s the secret of your success? Experiences and moments in our life. Fashion has always been an urge to me, when I was 18, I left my family, the village where I grew up and I came to Milan, with no guarantees and no great expectations but only the desire to become part of this world. I met an important stylist of Vogue magazine and I started to work as a model for I Love agency. I modelled for the most important brands, I took part to important world campaign such Philipp Plein’s with Lindsay Lohan, and this gave visibility. I have to thank my past and this fantastic experience that have allowed me to understand the complex logics of the fashion system and the fashion industry…these are necessary concepts to know if you want to start a designer career. Talent and passion are necessary too but a young designer must face large investments and if you don’t know how to invest, the risk you run is too high. If I hadn’t lived that part of my life, I wouldn’t be here today, my experience was the most important part together with my contacts and my creativity. Do you agree with me then when I say that Italy is not a fertile ground for a young emerging designer? Yes, absolutely and it’s a pity. We are famous across the world for the made in Italy style, we have contests and event trying to launch new designers but this is not enough. Trade-fairs where new brands can display their products are not taken into consideration, too many exhibitors too few visitors and zero visibility. This is the reason why brilliant talents pass unnoticed, because they don’t know the logics of the fashion industry and nobody cares about telling them. What is fashion missing today? Once there was a sort of market entity, designers created only for pleasure and new they only think about the market, they revive a style to sell clothes; too often we see commercial brands that are successful even if they do not create anything new and, on the other hand, designers who present a new style are not appreciatedYour favourite designer? Well, there are many, for sure Giorgio Armani with whom I had the pleasure to work. I admire his strength, his dedication, he is an example of the Italian elegance. I find it fantastic that, in-between a fashion show and an event, he still has time to dedicate to his store in Via Manzoni. When I watched the film Valentino: The Last Emperor, showing the last two years of activity of the designer, I was so impressed, not only for his talent but for the relationship between him and Giancarlo Giammetti. And what about your favourite neo-designer? Giacomorelli, without a doubt. Giacomo is a kind of a god to me, even if his vision of fashion is different from mine, his is extremely sophisticated. Have you already though of woman collection?  Woman fashion is not easy but we are working on it, we are getting ready for this universe and next spring-summer we’ll present a MICHAEL THOMS line only for her! This is the great thing about this job, once you have finished a collection, there’s another one waiting to be created, a continual flow of ideas, thoughts, a constant evolution. Well Michael, now the last question: your secret wish? Simply doing what I am doing now…this is my place and it makes me happy!

MICHAEL THOMS INTERVIEW

 

MICHAEL THOMS SPRING SUMMER 2014

MICHAEL THOMS SPRING SUMMER 2014

MICHAEL THOMS SPRING SUMMER 2014

MICHAEL THOMS SPRING SUMMER 2014

MICHAEL THOMS SPRING SUMMER 2014

MICHAEL THOMS SPRING SUMMER 2014

 MICHAEL THOMS – SPRING SUMMER COLLECTION 2014