Rosa Clandestino è un brand di cui già vi avevo parlato ad Aprile, Clandestino perché i genitori della stilista, Silvia Arguello, erano entrambi esiliati e alle sue radici ha dedicato il nome del suo marchio; ora la designer fa molto di più…decide di fare un viaggio nel suo paese di origine, di cui ha sempre sentito parlare attraverso i racconti di nonni e parenti, ma che per lo stesso rispetto nei confronti di essi, non ha mai potuto visitare e vivere in prima persona. Se è vero che il Cuba Libre nacque per festeggiare l’indipendenza di Cuba dalla Spagna, grazie all’aiuto degli Stati Uniti, combinando Coca Cola, 100% USA, e Rum, prodotto tipico cubano, per unire simbolicamente le due nazioni… allo stesso modo la designer da vita al suo fashion cocktail per celebrare la rottura del suo tabù di Cuba e fondere il suo stile alle sue radici. Ho incontrato Silvia nel suo show-room a Milano e mi ha raccontato della sua incredibile esperienza: “E’ stato un viaggio emotivo…c’è un grande amore dietro questa collezione… Ho vissuto nell’Avana per due settimane, dove vivevano i miei parenti, non ho trovato nulla che ricordasse il passato che mi avevano descritto, ma ho provato a immaginare la bella vita che vivevano lì e ho preso ispirazione…solitamente i nomi delle collezioni si decidono in ultimo, ma questa volta no…il nome è stata la prima cosa che ho avuto chiara da subito e non poteva che essere Cuba Libre”. Una rivisitazione degli anni ’40 e ’50 di questo periodo d’oro dell’isola, da cui parte la ricerca dei tessuti, delle stampe, come la riga sul lino grezzo che sbiadisce per sottolineare il passare del tempo, qualcosa che c’era e che ora non c’è più. Rosa Clandestino ama affiancarsi ad artisti contemporanei per dare un’impronta sempre diversa alle sue collezioni, pur sempre fatte di pezzi unici, in cui ogni dettaglio è perfettamente curato. Dopo Craig Kucia, pittore americano polacco, ora è la volta di Alessandra Baldoni, fotografa d’eccellenza, con la quale Silvia ha già instaurato un rapporto d’amicizia e di reciproca intesa…ci aspettiamo qualcosa di davvero speciale!

I already talked about Rosa Clandestino last April. The brand’s name Clandestino has been chosen by the designer, Silvia Arguello, just because of her parents’ exile. Now Silvia has done even more … she has decided to go to her country, Cuba, that she always heard about through the stories of her grandparents and parents, but, for their respect, she has never been able to visit and experience it first hand. If it’s true that the Cuba Libre drink was born to celebrate the independence of Cuba from Spain with the help of United States, combining the 100% U.S. Coca-Cola, and the Cuban Rum, to unite symbolically the two nations … likewise, the designer creates her fashion “cocktail to celebrate her taboo breaking with Cuba and to mix her style to her roots. I met Sylvia in her showroom in Milan, and she told me her incredible experience: “It was an emotional journey … there is great love behind this collection … I’ve stayed in Havana for two weeks, where my parents lived, but I haven’t found anything they told me, so I’ve tried to imagine the good life they lived there and I’ve took inspiration … Usually the collections’ name are decided at the end, but this time the name was the first thing it was clear from the start, and it could only be Cuba Libre!” A reinterpretation of the ’40s and ’50s’ heyday of this island, from which the search of fabrics and prints starts, i.e. fading rows on raw linen that mark the passing of time, as to indicate something there was, but there is no more. Rosa Clandestino loves collaborating with contemporary artists to give a constantly boost to her made-of-unique-pieces’ collections, in which every detail is perfectly took after. After Craig Kucia, a Polish-American painter, it’s now the moment of the photographer par excellence Alexandra Baldoni, with which Silvia has already become friend… we expect something really special!