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8 Set

Sapore di mare

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Pensaci bene, l’unica stagione che mette malinconia quando sta per finire è quella che ha il sapore di mare: l’estate. L’autunno fa tristezza anche solo per il nome che porta, è un periodo di transizione che ti mette alla prova con tutte quelle faccende poco piacevoli che ti tocca fare ogni volta che arriva. E non parlo dell’inizio della scuola e del lavoro, che, pur essendo deprimenti, tecnicamente, avvengono prima del suo giungere, ma della frustrazione di combattere i primi freddi, che comporta l’accensione del riscaldamento con blocco improvviso della caldaia, capace di trasformare la tua casa in un igloo, seguita dalla sua riparazione con conseguente temperatura tropicale, causata dalla scarsa capacità di tenere il timer sotto controllo e dalla paura di rivedere le stalattiti attaccate ai lampadari. E ancora, l’abominevole cambio degli armadi, per trovare la forza e il coraggio di affrontarlo ti ci vorrebbe un mese di vacanza supplementare. L’autunno è una sorta di passaggio obbligato in cui, impazientemente, batti il piedino sperando che l’inverno arrivi velocemente. La stagione della neve, del Natale, dell’albero, degli addobbi, dei regali, dei chili di troppo, delle diete improbabili , ma è anche quella che segna un nuovo inizio fatto di buoni propositi mescolati a bugie clamorose. Prima o poi, finisce anche lui e non ti dispiace per niente. Quella rondine che vedi volare libera nel cielo azzurro, non ti frega niente se non fa primavera, sulla carta è arrivata e anche se ultimamente fa schifo e non noti la differenza dalla stagione precedente, l’accogli a braccia aperte. Un nuovo cambio degli armadi ti attende, ma questa volta, consolato dal guardaroba colorato, ti sembra tutto più semplice. Ogni cosa ha un prezzo, anche la felicità che ti offre questo equinozio, e il conto te lo presenta la bilancia: i chili accumulati durante l’inverno per proteggerti dalle basse temperature, ti stanno ancora attaccati addosso. Avresti voluto archiviarli nel cartone dei vestiti pesanti, ma la velocità con cui li hai presi è niente rispetto a quella che ti servirà per perderli. Non disperarti, siamo solo all’inizio, c’è ancora tempo per la temutissima prova costume. A parte i fiori sugli alberi e sui prati e il canto degli uccellini, è il ritorno degli insetti fastidiosi che ti fa realizzare che è già passato un anno dall’ultima volta che li hai maledetti, con loro, l’Autan e il Raid mosche e zanzare puoi finalmente considerarti nel pieno della stagione. Le scuole finiscono, i salti mortali per concludere il lavoro in ufficio anche e ora, dopo 12 mesi esatti, l’estate è tornata. Le vacanze, la spiaggia, il mare e il relax non sono poi tanto lontani, ti basta preparare le valigie e infilarci i costumi per raggiungerli. Appunto. Le cose più impegnative di questo mondo. A conti fatti, ti riposeresti sul serio solo se restassi a casa, perché fare e disfare i bagagli non è proprio una passeggiata e e, anche se ti scoccia, metterti in costume è quasi un obbligo nei confronti del bagnino. Al gonfiore addominale provocato dallo stress accumulato durante l’anno, si aggiunge quello dell’organizzazione del semi-trasloco, del rallentamento al casello, della coda sicura in autostrada e dell’interminabile attesa per mettere piede nella camera dell’albergo, che non viene mai consegnata in orario. Una volta arrivato sul mare, in queste precarie condizioni psico-fisiche, vorresti fare un tuffo con un sasso legato al collo e farla finita, ma scansi l’idea velocemente, solo per rispetto della grande fatica che hai fatto per arrivare fino a qui. Ora comincia la vera e meritata vacanza, quella delle passeggiate, dei pomeriggi al sole, dei lunghi aperitivi, delle cenette sfiziose e forse, tutto sommato, è valsa la pena sudarsela tanto. Se non fosse che poi, dopo esserti piacevolmente abituato a questa nuova vita, realizzi che è solo una breve parentesi, che presto finirà, che soffrirai come un cane quando tornerai a casa e che tutto ricomincerà da capo, un’altra volta. Il sapore di mare ti è rimasto sulla pelle – carbonizzata dal sole -sulle lebbra – screpolate come quelle di Linda Blair ne L’Esorcista – sui capelli – crespi e inariditi, che hanno pure bisogno di un ritocco alla crescita. – E’ un sapore di sale, un gusto un po’ amaro di cose lasciate in un mondo diverso, che, l’anno prossimo, saranno qui ad aspettarti.

Let’s think about it, the only season that gives you a sense melancholy when it comes to an end is that with a light taste of the sea: summer. Fall is sad even only for its name, it’s time of transition with all the many things you have to do. And it’s not only about the start of school and the end of holidays which, even depressing, technically come before the start of fall itself, but the frustration to fight against the cold, putting on the heating and the boiler that suddenly blocks, able to change your home into an igloo and the boiler which is then repaired and the temperature rises to tropical climate’s style caused by the incapacity to set the timer and by the fear of see icing on your ceiling. And then, the monstrous change of the wardrobe; to find the courage and strength to do it, we should have an additional month of vacation. Autumn is a sort of necessary step during which you impatiently wait for winter. The season of the snow, of Christmas, of the Christmas tree, the decorations, the presents, of putting on too much weight, of improbable diets, but it’s also the season of good promises mixed with manifest lies. And then winter comes to an end too and you’re quite happy. You don’t care if that swallow flying in the sky will or won’t make a spring, spring has officially arrived and even if recently it’s not so different from winter, you welcome it warmly. A new change of wardrobe is waiting but, this time, it’s all about colourful clothes and everything seems easier.  Everything costs, happiness too and the bill you have to pay is the weighing balance: the weight you put on during winter to protect you from cold is still there. You would have wanted to put it into a box together with winter clothes and speed with which kilos have come means nothing compared to the time you’ll need to lose them. Don’t worry, it’s only early spring and you’ll have time before the bikini. Apart from flowers in bloom and birds singing, insects make you realise that a year has passed since you last saw and cursed them. And here we are, the school is over, doing extra time to finish all the work you have to do in time and after exactly 12 months, it’s summer again.  Holidays, the beach, the sea and relaxation are no longer distant, you just need to pack some things, remember your bikinis and go. Well. The most challenging thing ever. Packing. You would relax if you stayed at home really, because packing and unpacking is not an easy task and wearing your bikini at the beach is quite compulsory. The abdominal puffiness caused by the frantic routine of the year has now got worse due to the stress caused by packing, queuing on the motorway, queuing for the check-in at the hotel which is never on time. Once at the beach, in this precarious psycho-physical conditions, you would plunge into the sea with a stone on your neck but you give up the idea for a sense of respect towards the efforts you’ve made to be finally there. Your longed-for holidays can start which mean walking on the beach, sun-bathing, cocktails at sunset, delicious means and perhaps it is worth the effort. But, as soon as you get used to this new and pleasant life, you realise that it won’t last long and you’ll suffer so much when home again and meet your routine. The taste of the sea is still on your skin – carbonized and burnt by the sun- on your lips – chapped like Linda Blair’s in the Exorcist – on your hair – dry and needing a dye. It’s a tastes of the sea, a bitter taste of salt, a taste of things you left in a different world that, next year, will be there waiting for you.

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Bikini: SAINT BARTH

Shirt: MARNI

Shorts: ERMANNO SCERVINO

Headpiece: Bought in Saint Tropez

Espadrillas: MISSONI

Bag: LOUIS VUITTON