Ogni mattina in Africa, quando sorge il sole, un leone si sveglia e aspetta che la preda gli passi davanti. Ogni mattina in Africa, quando sorge il sole, una leonessa si sveglia e sa che dovrà correre a cercare quella preda. Per natura, è la femmina la vera cacciatrice del branco, ecco perché la frenetica attività dello shopping coinvolge il pubblico femminile, lasciando immune quello maschile. E poi c’è la questione degli ormoni, lo sanno tutti, gli uomini producono testosterone standosene spaparanzati sul divano a guardare la partita di calcio o la corsa di Formula Uno. Le donne, invece, producono ossitocina quando si sentono coccolate e cosa ci fa sentire più amate di un paio di scarpe nuove? Non facciamo sempre shopping per esigenza, anche per capriccio, anzi per dirla tutta, la seconda è la forma più ricorrente, la più eccitante e riusciamo sempre a trovare un alibi per trasformare lo sfizio in necessità, sentendoci meno colpevoli. Esistono due tipi di shopping: premeditato e preterintenzionale, un po’ come negli omicidi, quello in cui lucidamente decidiamo di far fuori uno stipendio e quello in cui succede e basta senza averlo preventivato. Dio opera in modi misteriosi, le donne, invece, non fanno mistero di fare shopping in maniera operosa. Possiamo colpire direttamente o indirettamente, come sicari o come mandanti, andando di persona o ordinando da casa. Un po’ dipende dalla facilità di acquisto, ci sono pezzi che necessitano di essere provati o testati prima di essere comprati e altri, invece, che non hanno bisogno di preliminari. Alcune di noi scelgono lo shopping online perché conoscono il prodotto e sanno di poter pazientare qualche giorno prima di riceverlo, ma c’è anche chi non sa aspettare, chi vuole portarsi a casa il bottino immediatamente dopo averlo comprato, chi preferisce una performance dal vivo e mai si priverebbe del piacere di andare personalmente a fare spese. Lo shopping live non è semplice come sembra, per provarci un abito dentro a un camerino, dobbiamo superare un sacco di ostacoli: non fare notare alla commessa che indossiamo i mutandoni di Bridget Jones e le sneakers senza calze, e farle presente, invece, che l’odore nauseabondo che sta dentro al loculo in cui ci ha fatto accomodare, c’era già prima che noi entrassimo. Le commesse stanno lì per vendere, si sa, ma a volte esagerano e vogliono rifilarci tutto il negozio. Partono dalla t-shirt e arrivano alla giacca, alla gonna, alle scarpe , alla borsa, al materasso ortopedico con le doghe in legno, ai guanciali, al copriletto, alla batteria di pentole con fondo fuso alto un centimetro e pure alla mountain bike. La frase: “ci penso un attimo” che usiamo comunemente dentro ai negozi, mica la pensiamo sul serio, la diciamo quando l’idea di comprare non ci sfiora affatto e non sappiamo come essere sincere senza sembrare scortesi, è un messaggio in codice per tirarci fuori dai guai velocemente . Ma lo shopping live in cui dobbiamo davvero tirare fuori gli artigli, è quello che facciamo negli outlet o con l’inizio della stagione dei saldi, che non sempre coincide con quella delle piogge. Un branco di avvoltoi con le nostre sembianze si precipita sulla preda che abbiamo puntato per prime, la lotta ha inizio, dobbiamo essere sveglie, rapide e capaci di comprare “a occhio” per non perdere tempo nei camerini. Prendiamo in mano quello che ci interessa, valutiamo come ci può stare, se la taglia è giusta e se siamo indecise, ma il prezzo è basso, sappiamo che una parte del budget risparmiato facendo questo affare potremmo reinvestirlo in eventuali modiche sartoriali con cui adattarlo alla nostra figura. Con lo shopping online, le rivali ci sono, ma non si vedono, possiamo agire con più freddezza, scegliere con calma, ragionare sul metodo di pagamento e andare a segno. Anche qui c’è un operatore che è venuto al mondo per indurci in tentazione, ma agisce in modo più discreto, con un pannello che sta sotto all’oggetto del desiderio scelto e che porta scritto a grandi lettere: “Potrebbe interessarti anche“. Potrebbe interessarci anche un traffico clandestino di organi, ma non è il caso, meglio portare le chiappe in salvo, mettere una manina sul mouse, cliccare sulla X in alto a destra e uscire dalla bottega virtuale. Ogni mattina in Africa – e non solo lì, ma in tutto il pianeta – quando sorge il sole, ogni donna si sente una leonessa, sa che dovrà cacciare. Non importa come lo farà e perché, l’importante è che cominci a correre a fare shopping.
Every morning in Africa, at sunrise, a lion wakes up and waits for its pray to show up. Every morning in Africa, at sunrise, a lioness wakes up knowing she will have to outrun that prey. According to nature, the lioness is the true hunter in the pride, that’s why frantic shopping is a thing for women while men are considered immune. Not to mention the hormonal issue: everyone knows down well, men produce testosterone while watching a football match or formula 1 GP sprawled on the sofa while women produce oxytocin when they feel coddled, and what can spoil them more than a new pair of shoes? We don’t always need shopping, we sometimes just fancy it, and to be truly honest, the second one is the most recurrent and most exciting form of shopping: easy to find an excuse to indulge a whim by turning it into a necessity in order to feel less guilty. There are basically two types of shopping: premeditated and manslaughter like murder, weather we clearly decide to finish off a whole salary or it just happens. God works in mysterious ways, no mystery that shopping works well for women. We can act directly or indirectly, as killer or as principal, going in person or ordering it from home. It much depends on the buyer friendliness, there are items who need to be tried on or tested before purchase and others, instead, that need no preliminaries. Some of us choose online-shopping, since they know the product and know they can wait a few days to have it; but there are others who cannot wait and need to bring the goods at home straightaway, or else those, who prefer a live performance and would never do without the pleasure of personal shopping. Live shopping is not as easy as it seems, to try a dress on in a changing room we need to overcome a few obstacles: prevent the shop assistant from finding out we are wearing Bridget Jones’s long johns or sneakers shoes sockless, and let her know that the horrible smell inside the burial cell, you have been kindly showed in, was there before you! Shopping assistants ARE there to assist, ok, but sometimes they are too much when they try to sell you an entire shop. They start with the t-shirt and from there on to the jacket, to the skirt, shoes, bag, orthopedic mattress with wooden slats, to the pillows, to the ultimate cast iron heavy bottomed saucepan set, to the mountain bike… Bottom line: “I want to think about it“, we commonly use this line inside a shop but we don’t really mean it, we say it when buying the item is the least thing we would do and we do not know how to be sincere without being rude, it’s like a codified universal message to escape the impasse. But live shopping in an outlet is where we really need to use our claws or at the beginning of the sales season which not always matches with the rain season. A kettle of vultures with human traits swooping down on the prey we spotted first, and the struggle begins, we need to stay focused, to be quick and able to “buy sight” to avoid wasting time in the changing room. We put our hands on what we want, we estimate how it may look on us, if the size may suit and when we are not 100% sure, if the item is cheap enough, we still know that part of the money saved in the deal can be budgeted for later tailoring adjustments to suit our body figure. Online shopping has rivals too: they are out there but you can’t see them, you can therefore act cool, take your time choosing, reason on the payment method and strike. Here again an operator, whose reason to be is temptation, acts discretely in the shape of a button below the desired good we chose by saying in block letters: “ you may also be interested in” . We might as well be interested in an organs illegal trade but I don’t think that’s the case, we need to reach safety by clicking on the X top right and to exit the virtual shop. Every day in Africa – and not only there but all over the world – when the sun rises, each woman feels like a lioness: she knows she will have to go hunting. No matter how, no matter what, she’d better run shopping.
Skirt: SWAP INSIDE
Shirt: MASQUERADE CONCEPTSTORE
Jacket: SWAP INSIDE
Shoes: MIU MIU
Bag: MOSCHINO
Sunglasses: TOM FORD
Earrings: VINTAGE
Crem’s Boutique:
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