Mi capita continuamente. Vado in un negozio, mi guardo attorno e mi innamoro di un abito che, a mio dire, mi calza a pennello. Impiego 5 minuti al massimo, anzi, a dirla tutta, credo che il mio pensarci su sia più veloce della strisciata della carta di credito, che, quando passa, fa addirittura le scintille. Dopo ogni acquisto, torno sempre a casa felice. Per un paio di giorni la gioia che ho dentro mi riempe la pancia, regalandomi un senso di sazietà emotiva che mi aiuta pure a bilanciare i pasti. Inutile negarlo: a me l’acquisto di un bel vestito mi fa dimagrire un sacco, anche più della dieta più efficace sul mercato, sarà per questo che amo tanto lo shopping? È come se riuscisse a coprire i miei piccoli vuoti emotivi. Dopo qualche giorno e un paio di chili in meno, apro il guardaroba per indossare il mio nuovo tesoro e TAC: ne trovo uno molto simile. E questo da dove salta fuori? Ricordo, come in un dejavu, il momento in cui ho creato la matrice del mio ennesimo acquisto fotocopia. Sì, perché la mia cabina armadio è piena di abiti gemelli. È più forte di me, cerco di liberarmi di ciò che sono stata per anni e, immancabilmente, replico le mie scelte senza accorgermene. Se sulla carta mi piacerebbe osare e sperimentare, nella realtà, invece, rimango affezionata al tubino nero lungo fino alle ginocchia, alla camicia bianca e morbida, al gilet grigio gessato, ai pantaloni di taglio maschile, a tutte quelle cose che mi fanno sentire spontanea. Rimango agganciata a quelle cose che mi fanno sentire me stessa: quella che sono sempre stata e che forse continuerò ad essere, nonostante la grande voglia di cambiare. Una donna di piccola statura che ama camminare sul mondo senza sentirsi impacciata, una donna legata alle sue radici più di quanto sia disposta ad ammettere, ma che, infondo al suo cuore, sa che chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa cosa perde, ma non sa cosa trova.
It always happens. I go to a shop, I have a look around and I fall in love with a dress that, in my opinion, perfectly fits me. It takes a maximum of 5 minutes, well, to be honest, my thinking about it is quicker than the swipe of my credit card that even flashes. After every purchase, I come back home and I feel happy. For a couple of days joy fills me in giving a sense of emotional fullness that also helps me with my eating habits. Pointless to deny it: when I buy a beautiful dress, I lose weight, this helps me even more than the most effective diet of all, is this the reason why I love shopping so much? It’s like filling my emotional gaps. Following another couple of days and a couple of kilos less, I open my wardrobe to wear my new treasure and BAM: I find another very similar. Where has it come from? I remember, as if in a dejavu, the moment when I created the matrix for my copy-cat purchasing. Yes, my wardrobe is full of twins, twin clothes. It’s something stronger than me, I try to set free from this and, unavoidably, I repeat my choices without being aware of that. In my imagination, I would like to dare and experiment new outfits but, in reality, I stay anchored to a little black dress, a white and soft blouse, a pinstriped waistcoat, man style trousers, all pieces that make me feel at ease. I stay with things that make me feel myself: the one I’ve always been and the one I will probably be forever, despite my will to change. A tiny woman that loves to walk across the world without feeling clumsy, a woman deeply rooted in her origins, more that what I’m willing to admit, a woman that, at the bottom of her heart knows exactly that better the devil you know that the devil you don’t know.
Dress: PICCIONE PICCIONE
Jacket: MARNI
Shoes: VALENTINO
Eyewear: DSQUARED
Bag: SAINT LAURENT