Per imparare ad atteggiarsi e a mettersi in posa ci sono delle regole e per diventare dei veri professionisti ci vuole tecnica. Un metodo, soggettivo ed efficace, con cui metti in pratica quello che hai imparato per raggiungere un obiettivo, ma se quello che c’è da imparare ancora non esiste, devi produrre gli strumenti per realizzarlo, quindi ti serve una strategia. Un progetto per mettere sul piatto il meglio che puoi offrire. Per cominciare, devi conoscere a fondo te stesso, riconoscere pregi e difetti e trovare il tuo profilo migliore per valorizzare i primi e camuffare i secondi. Ma il profilo migliore non è solo la parte del volto che riflessa allo specchio esalta la tua immagine, è anche quello che riguarda la tua personalità, fatta di sentimenti, azioni, passioni, attitudini. Un progetto senza fantasia non serve a niente e se non sai come trovarla è solo perché non sai dove cercarla. La fantasia è dove finisce il dovere e il dovere finisce quando arriva il piacere: il piacere di essere te stesso. Il tuo profilo migliore, strano a credersi, si nasconde in quello che realmente sei, anche se hai paura di metterlo in mostra, tiralo fuori, fai dei tentativi: metti, togli, capovolgi, aggiungi, prova, scarta, mescola le pedine, ma non confondere mai l’obbligo col diletto e stabilisci tu cosa è uno e cosa è l’altro. E’meglio vestirsi come si vuole che come si deve. Tutti i vestiti e gli accessori del mondo possono essere usati tra di loro, anche impropriamente, seguendo i tuoi desideri, il tuo profilo e la tua indole. Sicurezza e comodità sono la vera eleganza universale e se non puoi essere elegante perché le circostanze non lo permettono, sii almeno stravagante. Componi il puzzle, ma senza dimenticare che i pezzi, anche se si assomigliano, non sono mai tutti uguali. Metti insieme gli stili che ti piacciono, non importa se sono tanti e diversi perché quando sono forti e definiti non solo coesistono senza annullarsi, ma trovano insieme una misteriosa armonia. Lo stile è il tuo, il modo di atteggiarti è il tuo, la scelta di mettere ciò che vuoi in totale libertà è la tua e se è la moda a preoccuparti, non ci pensare, lei non c’è più, sono rimasti solo abiti e persone. Anche chi è stato definito un “creatore di moda” affermava che non importa cosa si cucina, ma come si cucina, paragonandosi a un ristorante che cerca di fare bene dei piatti classici già inventati da chissà quale cuoco. Persone che indossano abiti e abiti che vestono persone. Quelli che disegnava lui erano sogni, un inventario immaginario, frutto di un cuore d’artista e di una visione distorta della realtà, forse surreale, provocatoria, ironica, ma indubbiamente più piacevole.
There are rules to learn how to pose and you need a technique to become a professional in the sector. A subjective and effective method with which you use what you’ve learnt to reach a goal but when the thing you have to learn still doesn’t exist, you must produce the tools by yourself, you need a strategy. A project to bring forward the best you can offer. To start with, you must know yourself deeply, recognise vices and virtues and find your best profile to enhance the former and disguise the latter. But the best profile is not only the part of your face that you see in your mirror but it’s also part of your character, made of feelings, actions, passions, attitudes. A project without imagination is not worth and if you can’t find it that’s because you don’t know where to look for it. Imagination starts where duty ends and duty ends when pleasure starts: the pleasure of being yourself. Your best profile, strangely enough, is exactly where yourself is and even when you’re afraid to show it, try and do it: put in, take out, turn it outside down, add, try, cancel, mix and match but never take duty for pleasure and decide what is one and what is the other. It’s better to wear what you like than what you must. All dresses and accessories of the world can be used, even improperly, following your desire, your profile and your attitude. Self-confidence and comfort mean universal elegance and if you can’t be elegant as circumstances don’t allow you to, at least be extravagant. Make the puzzle but never forget that pieces even if similar are not the same. Put together the styles you like, no matter if they’re many and different as when they’re strong and marked not only can coexist but they’re able to find a mysterious sense of harmony. The style is yours, the pose is yours, the choice of wearing what you like in total freedom is yours and if fashion puts you in trouble, don’t’ care about it, fashion doesn’t exist anymore, it’s only clothes and people. Even the one who was defined a “creator of fashion” once said that it’s not what you cook that counts but how you cook it, comparing fashion toa restaurant that tries in reinterpreting traditional specialities invented by other chefs. People who wear clothes and clothes that wear people. The ones that he designed were dreams, an imaginary archive, the result of an artist’s soul and of a different vision of reality, perhaps surreal, provoking, ironic but for sure more pleasant.
*** DEDICATED TO FRANCO MOSCHINO ***
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Skirt: SWAP INSIDE
Jacket: SWAP INSIDE
Coat: FAY
Cover: MOSCHINO
Earrings: MOSCHINO
Bracelet: MOSCHINO
Boots: VALENTINO GARAVANI
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