I
l dolore che sarebbe durato per le cinque ore successive – ma forse anche di più – ebbe inizio in una tarda mattina di maggio mentre passavo l’aspirapolvere. I peli del cane rotolavano sul pavimento come le tumbleweeds nelle praterie dei film western, e fino a quel momento erano la mia sola preoccupazione.
Eccolo, ricordo di aver pensato. Quel ciuffo dannato è andato a infilarsi proprio là sotto il divano. «Sei mio!» gli dico mentre mi avvicino tirandomi dietro il tubo molliccio con cui farlo fuori.
Sto per risucchiarlo, ma una fitta improvvisa me lo impedisce. Mi accascio, il dolore è così forte che non riesco a respirare. Non nascerà mica adesso che sto passando l’aspirapolvere?
Continuo a tenerlo stretto...