“P
uoi portarmi a casa?”
Una frase del genere dovrebbe insospettirlo, allarmarlo, o quanto meno costringerlo a farsi domande, e invece, la sua aria serena e soddisfatta mi fa capire che nessuna di queste ipotesi lo interessa.
Continua a guidare, regola il volume della radio, canticchia. Non sospetta nulla, non immagina quanto sia furiosa, quanto mi senta tradita. Mi dà per scontata, questa è la verità, anzi peggio: mi crede una stupida ingenua a cui tacere una relazione precedente, durata tre anni.
Frasi fatte? Gli uomini sono tutti uguali?
O forse sono io che non cambio mai e continuo a scegliere quelli sbagliati?
È una scena già vista: mi sono fatta prendere in giro di nuovo.
“Tutto bene? mi chiede. “Sei taciturna...