C
orreva l’anno 1988, quando mio padre decise di caricare la famiglia in auto per una vacanza studio in Sicilia.
Avremmo conosciuto la sua terra, i suoi parenti — tutti i suoi parenti: anche la zia Ciccetta — i dialetti e le bontà locali. Le ferie al sud non si possono fare senza i cugini e fu così che si aggregarono anche gli zii. La partenza era fissata per il tre di agosto, a mezzogiorno di fuoco. L’aria condizionata non esisteva e la mia proposta di partire con una borsa del ghiaccio sulla testa, non fu accettata. In compenso, mia madre aveva pensato al menu di viaggio, fornendo a mio fratello e a me, un sacchetto contenente tre panini...