I
l mio abito da sposa è finito in un cellophane gigantesco. È sporco di trucco, di vino, di erba. Sembra il costume di Cenerentola dopo giovedì grasso: a festa finita, sono tutti uguali. Faccio un sospiro, afferro i manici della borsa e lo scarico dall’auto. Lo guardo ancora una volta e dico: “anche questa è andata.” Ora, mi metto a preparare le valigie. È la prima volta che ne faccio una con la fede al dito. Stendo la mano per ammirarla, e poi, sento quello sciame di farfalle nello stomaco. Quell’eccitazione che ti prende quando realizzi che una cosa ti piace, anche se ha un suono strano: ora, sono la moglie di Giaco. Un po’ come ‘la donna der Puma’. Pieraccioni -...