L
e carte del divorzio non sono ancora state firmate, quindi, solo per oggi, ho preferito ritenermi ancora la moglie di Davide e sfruttare il pass per accedere al parcheggio privato: da lì, lo stadio si raggiunge più velocemente.
Ma seppure abbia guadagnato qualche minuto e risparmiato distanza, durante il tragitto in auto, non ho preparato nessun discorso: pensare di improvvisare mi agita.
Scendo dalla macchina, prendo la borsa e chiudo la portiera. Controllo la mia immagine riflessa nel finestrino e seppure mi trovi totalmente d’accordo con il giudizio di Clara, fatico a comprendere la sua posizione.
Lei è sua madre: dovrebbe difenderlo, deporre a suo favore, scagionarlo solo per il fatto che è suo figlio e invece, sembra la prima...