N
on ho rispettato i limiti di velocità, ma ho tenuto conto del colore dei semafori, fatta eccezione per l’ultimo: un fotofinish tra il giallo e il rosso. Ma ora sono qui, sto entrando in clinica.
Federica capisce al volo che non ho tempo di salutare, mi sto chiedendo dove sia Lolita. Punta il dito verso il corridoio e dice: “nell’ambulatorio di Cristina.”
Come immaginavo.
Mi tolgo il cappotto, inizio a correre.
Afferro la maniglia della porta e la apro come si fa nei film drammatici: mi trovo di fronte il dottore che sta sorridendo.
Getto lo sguardo sul tavolo su cui giace Lolita e vedo due piccoli cuccioli vicino a lei: hanno le macchie, proprio come Max.
Ora sorrido pure io, sono eccitata,...