È
il terzo squillo.
Il presidente della Onlus mi guarda con un po’ di imbarazzo: è come se dal mio ‘scusi, devo rispondere’ avesse intuito che è meglio filarsela, che c’è puzza di guai.
Mi dice: “prego, faccia pure.” Ed esce, lasciandomi sola con il telefono tra le mani, che squilla ancora una volta.
La tentazione di togliere la suoneria, cacciarlo nella borsa e aspettare l’ultima vibrazione, è forte, ma sto aspettando questa telefonata da ieri.
Mi stupisce che il mio shopping non lo abbia infastidito. O forse è talmente distratto — da lei — da non aver fatto caso al primo messaggio della banca.
Ma questo non può essergli sfuggito: diecimila euro non sono una cifra da poco, nemmeno per noi.
Mi chiederà...