P
archeggio la macchina davanti alla clinica e sono felice: oggi, sono arrivata prima di Britney.
La sua auto non c’è ancora, è lì: nel mio abitacolo, mentre tengo le mani sul volante, mi concedo un momento di piacere. Pensa a quanto sarebbe bello se non avesse sentito la sveglia, se non avesse avuto tempo di truccarsi, e si presentasse ugualmente in ritardo e in tuta: la sua immagine da femme fatale sarebbe rovinata per sempre. Ma certe fortune non capitano tutti i giorni, e nemmeno tutte insieme.
Scendo dall’auto e mi dirigo verso la clinica, forse il collega di Roma è già arrivato, e io non vedo l’ora di conoscerlo.
I miei Ugg fanno un po’ schifo, ma tutto il...