E' il 1982 quando Scott Fahlman, un importante informatico statunitense, si accorge che per scrivere un commento ironico senza essere fraintesi, è necessario aggiungere un simbolo sorridente: una componente extra-verbale che suggerisce un'emozione rappresentata da un'icona. E quando vuoi esprimere un concetto e fare in modo che sia riconosciuto alla velocità della luce, usi l'inglese, fondi le parole emotion - emozione - e icon - icona - e ne esce una terza che si chiama emoticon: una faccina stlizzata che riproduce un'espressione di un determinato stato d'animo. Passano 25 anni, la tecnologia si evolve rendendo tutto più rapido e Chris Messina, un avvocato di San Francisco, intuisce che le cose non devono essere solo capite, ma anche scritte al volo, attraverso parole chiave che sintetizzano un pensiero....
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