E
ra una notte buia e tempestosa, come quella che descrive Snoopy all’inizio dei suoi romanzi, e sono passati dieci anni da allora. Le bimbe dormivano beate nei loro lettini, Giaco stava facendo tremare il nostro con il suo russare e il solo che mi tenesse compagnia, durante quella insolita insonnia, era Tobia, il mio cane. Il lampo che aveva colpito casa nostra, però, non era la solita scarica elettrica accompagnata dal tuono, era un’idea, un’intuizione improvvisa che non riuscivo a ignorare. Ci avevo pensato durante la seconda gravidanza e anche nell’ultimo periodo, sempre più spesso, e quella notte, non riuscivo a dormire perché sentivo la necessità di scrivere. Un manuale con regole chiare e semplici. Avevo già il titolo in mente:...