Q
uesto momento rimarrà impresso nella mia mente per sempre: sento il vento tra i capelli, i fiorellini che tentano di rimanere aggrappati alle spille e il profumo di Morra che mi solletica il naso. Che schifo. Che diavolo si è messo? Meglio non saperlo. Controllo dallo specchietto retrovisore che la famiglia sia al completo: mio padre non è ancora volato via e mia madre ci segue in macchina con il bouquet da lancio. Ho scelto delle fresche e lunghissime calle olandesi, e mentre cerco di capire come riuscire a tirarle senza danneggiare persone e cose, realizzo che all’appello manca solo mio fratello. Gigi la peste. Stavo ancora dormendo quando è passato a salutarmi stamattina.
“Enri, oggi è il tuo giorno...