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9 Mag

The creative brain — e non è il documentario di David Eagleman

storie di ordinaria follia
storie di ordinaria follia
U
n mese fa, Enrica detta Alessia mi ha chiesto di disegnare la copertina per il nuovo romanzo in uscita e ho subito pensato “oh cxxxo!”

Fare una copertina di un libro non è facile, soprattutto per chi, come me, non è un professionista che ha studiato per fare questo nella vita. Ho sempre disegnato le illustrazioni delle sue storie a mano, a livello amatoriale, e solo da poco ho iniziato a usare Illustrator — da autodidatta — e da PC. Non ho una tavoletta grafica su cui lavorare, ma dopo i primi momenti di panico totale, ho accettato la sfida. Ho iniziato a vedere decine di video, mi sono informata sulle misure per poter avere indicazioni precise e ho messo in moto il processo creativo. Conoscendo bene il personaggio di Melissa non è stato complicato, ma dovevo riuscire a condensare tutta la storia in un’unica immagine. Dopo giorni di attente riflessioni e contorsioni mentali, ho deciso che il disegno doveva essere semplice, ma d’impatto. Ho passato ore al computer. Avete idea di quanto si impieghi a fare una linea con il mouse? Una vita e mezzo, varie imprecazioni e un fantastico mal di schiena. Non è stato facile mettere insieme tutte le idee e produrre un’immagine adeguata per la versione microscopica che i formati digitali richiedono. Ma daje e daje dopo due settimane, ho partorito la prima idea.
Carina tutto sommato, ma Alessia dopo averci pensato, mi chiama e mi chiede di inserire anche Max: è un personaggio troppo importante. E li è scattato un “mxxxxa! E mo dove lo metto? Mi sono chiesta. Ma anche lì non mi sono scoraggiata e ho ricominciato a pensare.
Di solito quando sono influenzata e prendo l’aspirina C, mi vengono delle idee così geniali che Enri per prendermi in giro me la consiglia come fosse una sostanza stupefacente, ma questa volta non è stato necessario: l’illuminazione è arrivata all’improvviso.
In fondo è come un’apparizione: c’è chi vede la Madonna o i santi, io ho visto il disegno completo che di lì a qualche giorno, mouse permettendo, avrei riprodotto. E daje e daje di nuovo, dopo un’altra settimana sono venute fuori altre quattro alternative. Ora il problema è diverso: le amiamo tutte e non sappiamo quale scegliere, ne stiamo ancora parlando. Ci sono alcune cose da mettere a punto, altre vanno sistemate, stiamo aspettando pareri e consigli da valutare, ma arriveremo un dunque.
Io ho cercato di fare del mio meglio.
Certo, non sono un genio e neanche una veggente ma c’è qualcosa che mi dice che vi piacerà. Almeno spero.

Testo e illustrazione di Valeria Terranova