To top
15 Mar

The eye of the tiger

ENRICA ALESSI CREM'S BLOG

Sì, io sono quella che ha l’occhio della tigre – e la voce che fa miao. Non sono credibile? No eh? Però il titolo lo lascio: mi piace. Dove arriverai oggi? Non importa, allena la tua mente e domani arriverai più lontano.  Lo so, mi ricordo di averlo scritto io, ma oggi è oggi e si fa sul serio. Fino ad ora, mi sono sempre allenata sul tapis roulant e di fronte a me ci sono sempre stati una parete di cemento e un display attento a velocità, tempo e distanza percorsa. Oggi, invece, corsa fuori porta, fuori all’aria aperta e fuori dagli schemi di un tabellone luminoso che tengo d’occhio continuamente domandandomi quanto manca alla fine. Sono tornata nel parco in cui correvo da bambina dove a stento riuscivo a finire un giro pur avendo vent’anni di meno. Ne è passato di tempo e avevo immaginato il mio ritorno in stile Rocky Balboa con una schiera di ragazzini pronti a seguirmi e a incitarmi, ma anche se il pubblico non c’era, sono felice di aver trovato gli stessi alberi, le stesse panchine, le stesse figure mistiche: il gruppo di amiche alle prese con le parole crociate, il bimbo con il papà in bicicletta e la coppia di piccioncini che amoreggiano. In questi anni ne ho fatta di strada, forse non tutta di corsa, ma la vita mi ha condotto qui un’altra volta, dove tutto è rimasto come allora, tranne me. Io sono diversa, mi alleno da quattro settimane e sono sicura di riuscire a battere il mio vecchio record. Questa volta non  passerò solo una volta davanti alle signore, al bambino in bicicletta, alla coppia che si bacia, ma tutte le volte che le mie gambe, il mio fiato e la mia testa me lo consentiranno. Al mio ottavo giro mi hanno abbandonato tutti: il gruppo di amiche si è trasferito in un caldo salotto per una sfida di burraco all’ultimo sangue, il bambino ha convinto il papà a fare merenda con un gelato e la coppietta è andata al cinema – o almeno credo. Siamo rimasti solo in tre: io, il sudore e la tenacia e, tutto sommato, poteva pure andarmi peggio. Sono soddisfatta, decido di finire il giro e di concludere con l’ultimo di passo, ma all’improvviso si avvicina la figura mistica per eccellenza: quello bello come il sole che corre a scheggia. Non posso fermarmi e fare brutta figura con lui, non ora! E allora continuo e mi faccio l’unica domanda che ha senso: lui dove arriverà oggi? Proprio non lo so, spero non troppo lontano perché io non ce la faccio più, ma non voglio mollare prima di averlo raggiunto.

Yes, I’m the one who’s got the eye of the tiger – and you’re gonna hear me miaowI am not credible? Nope? I’ll leave the title: I love it! How far are you going today? It doesn’t really matter, train your mind and you’ll reach farther away tomorrow.I know I remember writing something similar, but today is today and we’re playing it real. Up until now I have been training on a treadmill and before me I have always had a concrete wall and a clever display alert of my speed, time and distance run. Today, outdoor running instead, out in the open air and out of any scheme on a backlit display that I keep checking at while asking myself how much is left to go. I have gone back to the park I used to run around as a kid, where I found it hard to get to the end of one loop though I was 20 years younger. Time has gone by and I had imagined my Rocky Balboa style part 2 with a host of teens ready to follow me and support me, but even though there were no supporters, I’m happy to have found the same trees, the same benches and the same mystical disguise: the group of girlfriends dealing with crosswords, daddy and baby cycling in the park and the love-birds flirting with each other. Over the years I have gone a long way, maybe I was not always running, but life has brought me back here once again, where everything is just the same as once upon, but me. I am a different person, I have been training four weeks now and I am sure I will beat my old record. This time I will not pass by the old ladies, the cycling boy and the kissing couple once, but every time my legs, my breath and my head will allow me to. After my 8th round around they’ve all abandoned me, the girl friend group had moved to a sitting-room for a game of cards to the death, the boy had persuaded his dad to go for an ice-cream break, and the couple has gone to the cinema – at least I believe. It was only the three of us left: myself, my sweat and my tenacity, all in all it could have been worse. Happy with myself I decided to finish my last loop around and to end with my last step when suddenly THE VERY mystical figure par excellence appears before me: as beautiful as the sun and running like mad. I cannot stop and put up a bad show, not now! So I keep going and ask myself the only unquestionable question: how far will he reach today? I don’t have a clue, hope not too far, ‘cause I can’t take it anymore, but I’m not giving up… not before I’ll have reached him’.

ENRICA ALESSI SCRITTRICE

ENRICA ALESSI CREM BLOG

MARATONA MILANO 2016

MARATONA MILANO 2016 ADIDAS

RUNNER ADIDAS ITALIA

Total look: adidas