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6 Set

Trauma post vacanze: come uscirne?

ENRICA ALESSI CREM BLOG

Stop. Dimentica. Dimentica il mare, la spiaggia, i tramonti malinconici, i cocktail ghiacciati con il sapore dell’estate. Dimentica la sabbia tra le dita, le combinazioni divertenti di bikini, caftani, parei, ciabattine e turbanti. Dimentica la pennica al sole dopo aver mangiato e bevuto e le cene a lume di candele con panorami che tolgono il fiato. Dimentica di non aver avuto pensieri, se non quello di decidere l’ora in cui alzarti la mattina per fare colazione. Dimentica quella finestra del terrazzo che è rimasta aperta e quella tenda che svolazza lasciando intravedere il paesaggio a cui stai dicendo addio. Dimentica la tua promessa: “aspettami, l’anno prossimo tornerò” con la consapevolezza di non essere sicuro di riuscire a mantenerla. Dimentica i momenti indimenticabili, che tanto, anche se credi di esserci riuscito, sanno nascondersi così bene nei ricordi che tornano fuori all’improvviso, quando meno te lo aspetti. Vacanza finita, cuore in pezzi e memoria vigile. La mente fa selezione all’ingresso e lascia entrare solo ciò di cui non può fare a meno. Stop. Dimentica. Dimentica tutto quello che ti ho appena detto, perché  la sola cosa utile da dimenticare è che dovranno passare altri dodici mesi per rivivere ciò che i ricordi mantengono in vita nell’attesa, che, grazie a loro, diventa meno lunga e meno dura. Quei ricordi che, come nessun altro, riescono sempre a farti dire: non sembra che sia passato un anno da un’estate fa.

Please, forget about it. – Stop. Forget about it. Forget the sea, the beach, the melancholic sunsets, the ice cocktails tasting of summer. Forget the sand in your hands, the funny bikini combinations, kaftans, beach dresses, flip-flops and turbans. Forget the siesta after lunch and the candle lit dinners with breath-taking landscapes. Forget the sensation of having no trouble apart from the wake-up call in the morning to have a gorgeous breakfast. Forget about that window facing the terrace that you left open and that curtain revealing the landscape you’re saying good-bye to. Forget about your promise: “wait for me”, next year I’ll come back to you as you’re aware that you’ll probably won’t be able to keep it. Forget about unforgettable moments that, even if you think you did, they are able to hide among your memories and come back all of a sudden. The holidays are over, your heart is broken and you memory is pro-active. The mind is selective and lets in only what it can’t do without. Stop. Forget about it. Forget about everything I’ve just told you because the only thing it’s worth forgetting is the fact that other twelve months must pass before you’ll be able to see again what memories keep alive while waiting and thanks to them, this waiting becomes less hard. The memories that always manage to make you say: it doesn’t seem a year has passed since last summer.

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