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15 Ago

Tutti dicono I love you — e non è il film con Woody Allen

enrica alessi storie di ordinaria follia

enrica alessi storie di ordinaria follia

 

 
A
lla fine, io e Giaco siamo andati a Venezia, anche senza fare una telefonata a Caovilla.

Mi sarebbe dispiaciuto approfittare della sua ospitalità. E poi un weekend romantico fuori porta è già un’ottima occasione per una trasferta. Specie in un momento in cui io e Giaco non andiamo troppo d’accordo e tutti e due ne abbiamo bisogno.

Seppure sia difficile da credere, anche io e lui litighiamo e, quando succede, Boy va a nascondersi. Se le bimbe non stessero dormendo, mi metterei a urlare. Come faccio a limitarmi mentre litigo? Mi perdo la parte più bella. Ma in albergo non ci sente nessuno, lì posso strillare quanto mi pare.

In fondo, le liti fanno bene alla coppia. E non per la solita frase fatta ‘poi si fa la pace’ — anche se ammetto che NON è un dettaglio trascurabile — le liti fanno chiarezza perché impongono un confronto, uno scambio di idee e quando l’amore regge, si trova una soluzione.

Se non si trova è meglio lasciare perdere: il tempo non si recupera. E io sono a Venezia per trovare LA soluzione.

Alla fine, quello che doveva essere un weekend romantico, è diventato un weekend di chiarimenti di posizione, condito da un buon numero di discussioni inutili e da una piccola parentesi divertente, che solo io potevo portare in dote. La pelliccia ecologica multicolor che indossavo quel sabato, aveva ancora l’antitaccheggio: avevano dimenticato di toglierlo. Ogni volta che entravo e uscivo da un negozio, l’allarme si metteva suonare. Mi sentivo come Marco Carta alla Rinascente.

Riflettendoci, quell’episodio è stato più imbarazzante che divertente. Ma a ogni modo — per chiudere — dopo un paio di liti furibonde, dove nella seconda Giaco è uscito dalla stanza sbattendo la porta, abbiamo fatto la pace e siamo tornati a casa più felici. L’antitaccheggio è ancora attaccato alla pelliccia: forse, mi porta bene.

Illustrazione: Valeria Terranova