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26 Dic

Welcome back from Miami

ENRICA ALESSI CREM BLOG

Florida – Sunshine State: così trovi scritto sulle targhe delle auto e la solarità di Miami cominci a sentirla appena sali sull’aereo che ti porterà laggiù, quando realizzi che lo steward che si occuperà di te assomiglia a Justin Bieber, ma con la barba. Là non piove mai, anzi, quasi mai, per essere esatti non pioveva così tanto e così forte dal 1929 e se il meteo decide di mostrarti nuovamente un lato del suo carattere che pure gli abitanti del luogo faticano a riconoscere, puoi farci ben poco. E comunque, pioggia o no, fa sempre caldo, anzi, quasi sempre; chi è abituato a questo clima, giudica quello che noi definiremmo mite, come afoso e insopportabile, ecco perché appena varchi la soglia di un negozio, trovi l’aria condizionata a palla e non vedi l’ora di uscire per scaldarti e salvarti dall’ipotermia.
A Miami non esiste una cucina tipica, in ogni ristorante si mangia ciò che proviene da altri paesi: cinese, giapponese, peruviano, thailandese,  italiano; se New York è la grande mela, Miami è il grande peperoncino, dove mangiare piccante è un dovere nazionale. Per non sbagliare, devi scegliere il fusion, che unisce tutte le cucine in un bel mappazzone, consentendoti di essere tradizionale, ma in modo creativo. Il problema è che anche se tutto il mondo è paese, nei sapori non è proprio così. Lì, tutto è rigorosamente spicy, mangi pepato così di frequente da rischiare di trasformarti in una Spicy girl e questa, insieme ad ulcera ed emorroidi, è una delle conseguenze  più interessanti.
A Miami hanno sempre un piano B, anche con la lingua. Se non capisci cosa ti dicono in inglese, partono con la domanda di riserva: habla espanõl? A quel punto vorresti essere sincero e dire: #menochemmanco, ma per non deluderli ti metti a simulare uno spagnolo italianeggiante, aggiungendo una bella S finale a tutte le parole per poi rispondere con un: certos! Come nos?!?  E se in questo frangente non si accorgono che stai bluffando perché fingi discretamente, nei saloni di bellezza non hai scampo. A Miami puoi truccarti quanto vuoi, ma i commessi ti aspettano all’ingresso, ti afferrano per un braccio e ti fanno notare ciò che non hai mai accettato, ma che hai sempre cercato avuto sotto gli occhi: rughe e occhiaie. Ti offrono la cura: una crema miracolosa a un quarto del prezzo di mercato. Ti fideresti? Hai visto Sharon Stone in Catwoman cosa è stata capace di fare? E allora cerchi di metterti al sicuro, fiondandoti in uno dei negozi che va per la maggiore: gli articoli sportivi. Le running sono dappertutto e sai perché? Perché la mattina si va a correre e non solo per rimanere in forma, ma per rifarsi gli occhi. Hai idea di quanti fighi puoi incontrare lungo un solo kilometro di South beach? Li vedi passare sudati e sexy da star male, il cuore ti si ferma, la bocca ti si apre e lo sguardo t’informa che stanno facendo l’occhiolino a tuo marito. Ma giusto per bilanciare, a darti soddisfazione sono le donne. Se ti vedono con un bel vestito non vedono l’ora di dirtelo. Non si risparmiano: ruotano il busto all’indietro come la Carrà, mettono la mano sulla fronte, poi spostano tutto il peso in avanti, facendosi scivolare i capelli sulla faccia, che scostano dagli occhi con uno sbuffo ed esclamano: You’re amazing! In Italia? Una donna preferirebbe tuffarsi a bomba dentro una tanica di mascara bollente piuttosto che ammettere che nella stessa stanza, una del suo stesso sesso sta facendo scalpore. A Miami la notte cicciola e tutti i locali hanno ingresso libero, ecco perché puoi dire di essere letteralmente stata in quasi tutti senza esagerare. Poi ci si diverte, è un dato di fatto, ma su una cosa non si scherza: l’arte, specie ora che anche questa città è diventata una delle sue capitali mondiali. A Miami l’arte è dappertutto, come l’amore, come il Natale, come i Wet Wet Wet; quello che sta per strada e a cui non fai caso, puoi trovarlo in un museo tramutato in un’opera d’arte contemporanea. E se tante cose sono vissute in modo differente dal nostro, c’è sempre una parte di esse che riesce a farti sentire come a casa, dove niente è perfetto. E la perfezione poi, al di là del fatto che nessuno l’ha mai vista, ha un grave difetto: la tendenza ad essere noiosa e come ho detto, qui ci si diverte.

Florida – Sunshine State: this is the writing on car plates and Miami sunshine is in the air already when boarding the plane that will bring you there, the minute you realize the steward who will take care of you looks so much like Justin Bieber, with a beard.  It never rains there, well, almost never and to be precise it was since 1929 it hadn’t been raining so heavily and if the weather decides to show you a side that even Miami inhabitants are astonished to see, there’s little you can do. Anyway, regardless of the rain, it’s always hot, well, almost always hot; those who are used to this climate think that it’s not mild and warm as we would call it but boiling hot and this is the reason why when getting in a shop, air conditioning invades you and you’re looking forward to getting out and be saved from hypothermia. 
In Miami there’s no typical food, every restaurant specializes in food from other countries: Chinese, Japanese, Peruvian, Thai, Italian and if New York is the Big Apple, Miami is the Big Chili Pepper, as spicy food is a duty. Not to get wrong, you have to opt for a fusion restaurant, a mix of all tastes from across the world that allows you to be traditional in a creative way. It’s the same world over but not when it comes to food. There, everything is spicy, if you don’t pay attention you can run the risk of being transformed into a Spicy girl and this, together with a pinch of hemorrhoids and ulcer is one of the most interesting consequences. 
In Miami there’s always a B plan, even in terms of the language. If you don’t speak English, they start with Spanish: habla espanõl? At that stage, you’d be honest and say: #Idon’thaveaclueofwhataforeignlanguageis but not to let them down, you simulate an Italian Spanish accent, adding an S at the end of any word and replying with Certos! Come nos?!?  And if in this sector they don’t notice you’re a bluff, in beauty salons there’s no hope. In Miami you can put on as much make-up as you can but shop-assistants always take you in and they make you look at what you’ve always had before your eyes but never accepted: eye sockets and wrinkles. They are able to offer you the perfect treatment: a miracle cream at less than half the price of its market value. Would you trust them? Do you remember Sharon Stone in Catwoman? So you try to find a safe shelter and get into one of the most common shops there: sports clothing and accessories. Running shoes are everywhere not only because you go jogging in the morning to keep fit but for a sight to sore eyes. Have you got any idea of how many cool guys you’ll meet in just one kilometer in South Beach? You seem them sweating and so sexy, your heart stops beating, you mouth wide open and you notice they’re winking at your husband. But to balance it off, women can give you so much satisfaction. If they see you wearing a nice dress, they stop to tell you. They are so excessive: they rotate their back, put a hand on their forehead, lean toward you so much that you can feel their hair on your face and say: You’re amazing! In Italy? A woman would better plunge into a tank of boiling mascara rather that admitting that there’s another woman who is a smash hit. In Miami the night is long and all clubs offer you a free entrance that’s why you can well say you’ve been to all of them during your stay in town. And then you have fun, it’s a matter of fact but there’s something you can’t make fun of and that’s art. Miami is a world capital of art and art is all around, like love, like Christmas, like the Wet Wet Wet; you find art in the streets, pieces that you can well find in a contemporary art museum. And if there are many things different from home, there’s always something that can make you feel at home, where nothing is perfect. And perfection, a part from the fact that nobody has ever seen it, has a big defect: it’s boring and as I’ve just said in Miami you have fun.

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